Melchionna e gli studenti 'Tra crimine e sicurezza'. Prima uscita per il 'nuovo' Munari
Teatro gremito di giovani studenti, mercoledì mattina, per la presentazione del libro di Benito Melchionna “Tra crimine e sicurezza”. L’appuntamento, organizzato dall’International Police Association (comitato di Crema), ha visto la partecipazione di 450 ragazzi delle classi quarte e quinte del liceo Munari, che hanno ascoltato l’ex procuratore della Repubblica su temi come devianze, dipendenze, cyberbullismo e sicurezza.
Un saggio che Melchionna ha scritto partendo dalle proprie esperienze come procuratore e che ha una profonda finalità educativa. L’obiettivo è quello di passare ai giovani un messaggio di legalità, “intesa come sentimento di equità necessario ai rapporti umani affinché non siano conflittuali”.
Coinvolgimento, dunque, è la parola chiave: “Vorrei riflettessero, specie alla luce del corto circuito educativo di scuola e famiglia tipico del nostro tempo. Una frizione che si ripercuote in maniera negativa sui giovani, che avrebbero invece bisogno di un’educazione più serena e, per certi versi, severa”.
Devianza e dipendenza sono i pericoli maggiori nei quali possono incorrere i ragazzi: la prima è l’incapacità di stare nelle regole e la dipendenza è un coinvolgimento in un tunnel nel quale “si finisce imbrigliati. Insieme, questi due pericoli portano allo sfaldamento della società”.
Soddisfatto il dirigente scolastico Pierluigi Tadi, che ha sottolineato il grande attaccamento ai valori della legalità “proprio di questo istituto, che ha fatto dell’educazione alla cittadinanza attiva la base per la preparazione dei ragazzi”. La presentazione del libro ha coinciso anche con la prima presentazione del nuovo polo liceale, formato da artistico, scienze umane e grafico, costituitosi per questo nuovo anno scolastico: “Una scelta coraggiosa, fatta nell’accordo di forze politiche e istituzione, che permette di proporre un’offerta formativa improntata all’educazione a 360 gradi”.
Sul dimensionamento scolastico potrebbero esserci, nel prossimo futuro, delle novità. C’è infatti al vaglio una proposta che potrebbe portare al Munari il corso geometri e scienze umane di nuovo al Racchetti. Secondo Tadi questo significherebbe “un nuovo sottodimensionamento del Munari. Rispetto il primato della politica per queste decisioni, ma credo che il parere delle dirigenze vada comunque sentito”.
Ambra Bellandi