Cronaca

Cremona è la prov. lombarda più pericolosa per i ciclisti: un incidente ogni 1.400 abitanti

Foto di repertorio

Cremona, con un sinistro ogni 1.414 residenti, è la provincia lombarda più pericolosa per chi si sposta in bicicletta, l’ottava a livello nazionale, sebbene il numero di tali incidenti sia leggermente in calo (-4%). Alle sue spalle si posizionano le province di Milano (1/1855) e Monza Brianza (1/1895), che nella classifica nazionale occupano la 16° e 17° posizione. I ciclisti possono pedalare relativamente più sicuri sulle strade delle province di Varese (1/2349), Mantova (1/2373), Lodi (1/2731), Bergamo (1/2806) e Pavia (1/2994). La densità dei sinistri diventa progressivamente più bassa nelle province di Brescia (1/3017), Lecco (1/3326), Como (1/3446) e Sondrio (1/3563).

 

Sono i risultati di un’analisi fatta da DAS, compagnia di Generali Italia specializzata nella tutela legale. Secondo quanto rilevato da DAS la Lombardia (1/2373) è la quinta regione italiana con la più elevata frequenza di incidenti che hanno coinvolto biciclette.

L’analisi prende in considerazione anche altre tipologie di mezzi a due ruote. Per quanto riguarda le moto, Cremona è relativamente sicura, per cui si colloca al quartultimo posto della classifica (un sinistro ogni 2884 residenti), seguita da Mantova (1/3036), Pavia (1/3061) e Lodi (1/4779). Complessivamente, con un sinistro ogni 1.305 abitanti, la Lombardia è al 4° posto nella classifica delle regioni con la più elevata densità di incidenti con moto, trainata dalla provincia di Milano (1/733) che è nona a livello nazionale.

Alle spalle della provincia meneghina, si posiziona Lecco dove la frequenza di incidenti che hanno coinvolto moto è stata di un sinistro ogni 1.556 residenti (26° in Italia). A seguire, nella graduatoria elaborata da DAS si posizionano Como (1/1.629) e Monza Brianza (1/1.662), che tra le province italiane occupano rispettivamente la 28° e 29° posizione. La densità di sinistri che hanno riguardato le moto è elevata anche sulle strade bergamasche (1/1674) e varesine (1/1902), mentre inizia progressivamente a diminuire nelle province di Sondrio (1/2243), Brescia (1/2606) e Cremona (1/2884). Le strade più sicure della regione per chi gira in moto sono a Mantova (1/3036), Pavia (1/3061) e Lodi (1/4779).

Infine per gli amanti del “cinquantino” è la provincia di Bergamo quella meno sicura, con un sinistro ogni 3.096 abitanti, nonostante il numero degli incidenti sia ridotto del 48% tra 2007 e 2016. Incidenti in drastico calo anche nel milanese (-78%), le cui strade rimangono comunque molto pericolose per chi va in motorino (1/3889). Gli incidenti si sono dimezzati (-53%) in provincia di Lecco (1/4989), che precede Monza Brianza (1/5516) e Mantova (1/6162), dove gli incidenti sono diminuiti del 75%.

I motorini possono circolare in modo relativamente più sicuro sulle strade delle province di Varese (1/6450) e Cremona (1/6801), dove nel periodo analizzato da Das il numero di incidenti è diminuito rispettivamente del 72% e 65%. La frequenza dei sinistri rispetto alla popolazione si riduce progressivamente nelle province di Brescia (1/7023), Pavia (1/7025), Sondrio (1/7571) e Como (1/7995). Lodi è la provincia lombarda più sicura per chi si sposta in motorino, con una densità di 1 sinistro ogni 16387 residenti. Nonostante in regione il numero di incidenti sia calato del 69%, la Lombardia è tra le 6 regioni italiane più pericolose per i “cinquantini”, con una frequenza di 1 sinistro ogni 4913 abitanti.

“Negli ultimi anni sono cambiate le abitudini e le esigenze di mobilità delle persone e di conseguenza anche i rischi connessi” spiega Roberto Grasso, amministratore e direttore generale di Das. “Purtroppo non sempre gli incidenti sono collegati alla guida di veicoli di proprietà, spesso ci si può trovare coinvolti in spiacevoli eventi anche con auto a noleggio, utilizzando il car sharing, procedendo a piedi, in bicicletta, in moto o sui mezzi pubblici. Se si viaggia all’estero, i rischi si moltiplicano, in quanto le normative e le sanzioni previste in caso di violazioni sono diverse in ogni Paese e subentrano inoltre problemi legati alla lingua straniera”.

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