Il mondo politico si congratula con Cottarelli: "Da lui lezione di stile istituzionale"
Paolo Gentiloni : “Una lezione di stile istituzionale”. Stefania Prestigiacomo (Forza Italia): “Cottarelli ne esce da gran signore”. Arturo Parisi, fondatore dell’Ulivo: “Cottarelli è l’unico vincitore, finchè ci sono persone come lui c’è speranza”. E poi l’inusuale applauso spontaneo dei giornalisti al suo saluto quando si scusa “se sono stato troppo silenzioso con voi nei giorni scorsi” e scatta un inedito battimani. Dobbiamo essere orgogliosi, noi cremonesi, dello stile, dello spirito di servizio, dell’umiltà e della disponibilità di Carlo Cottarelli. Chi ha conosciuto papà Celo, chi lo ha visto all’opera come rigoroso assessore al bilancio della Giunta Zaffanella, come straordinario segretario generale dell’ospedale che ha preparato il trasloco dalla vecchia sede in centro a via Giuseppina e come generoso Commissario della Unione Sportiva Cremonese evitando nel 1967 l’onta del fallimento ai grigiorossi prima dell’era Luzzara, ne ha riconosciuto lo stile anche nel figlio Carlo.
Nel fine settimana è facile incontrarlo sotto il Torrazzo, all’edicola come un cittadino qualsiasi, o in tribuna alla Cremonese a tifare per la squadra del cuore (insieme all’Inter) o alla trattoria “da Cerri” con gli amici di sempre. Orgoglioso della sua cremonesità, negli ultimi mesi ha partecipato a diversi incontri e dibattiti in città. Quando ha lasciato lo scorso anno il Fondo Monetario Internazionale (dov’era direttore esecutivo nel board) è tornato a occupare, quando viene a Cremona, la casa che era del papà in viale Trento e Trieste. In famiglia tutti si occupano di economia: la moglie Miria alla Banca Mondiale, il figlio Niccolò negli Stati Uniti, la figlia Elisa che sta facendo un master a Londra. Carlo Cottarelli ha dato vita all’Università Cattolica di Milano all’Osservatorio sui conti pubblici italiani. Sempre pronto per nuove chiamate questo generoso “civil servant” .