Cronaca

1 maggio all’Everest, riflessioni sul lavoro e sulla città con Rinascimenti e Sussurrandom

Parlare di lavoro, di Crema, di luoghi abbandonati e di giovani. Questi gli obiettivi della manifestazione organizzata dall’associazione Rinascimenti in collaborazione con il blog Sussurrandom andata in scena nella mattinata del 1 maggio nel piazzale degli ex magazzini comunali di via Mulini di fronte all’area abbandonata dove ha avuto sede una delle realtà industriali storiche cremasche: la Serio-Everest.

Una cinquantina di persone sono arrivate alla spicciolata per la manifestazione, che per un anno ha spostato l’attenzione della festa del lavoro cremasca dal monumento dei caduti di piazza Marconi a una zona periferica della città. È toccato a Giorgio Cardile dell’associazione Rinascimenti introdurre la mattinata e spiegare il perché della scelta, nata dalla considerazione fatta lo scorso anno delle mancate celebrazioni del 1 maggio.

Nutrita la presenza dei rappresentanti istituzionali. È intervenuto con un bel ricordo di quando è arrivato a Crema il vicesindaco Michele Gennuso. Erano presenti anche gli assessori Emanuela Nichetti e Matteo Gramignoli oltre ai consiglieri comunali Antonio Agazzi, Marcello Bassi e il nuovo entrato in consiglio Manuel Draghetti. Tra il pubblico anche Agostino Alloni, profondo conoscitore della storia amministrativa dell’area Nord-Est.

Una breve storia dell’azienda che fece da traino all’arrivo dell’Olivetti a Crema è stata tratteggiata da Emanuele Mandelli. Luca Ziglioli di Rinascimenti ha parlato di politiche giovanili applicate al mondo del lavoro. A chiudere due pezzi musicali presi dalla tradizione del pop italiano ma che parlano di lavoro, l’ironica “L’operaio della Fiat 1100” di Rino Gaetano eseguita da Emanuele Mandelli e la toccante “Vincenzina e la fabbrica” di Enzo Jannacci (colonna sonora dello struggente film Romanzo popolare di Mario Monicelli) eseguita da Gio Bressanelli, e l’intervento conclusivo di Cardile che ha annunciato un prossimo lavoro dell’associazione sui luoghi abbandonati e desueti della città.

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