Tenta il suicidio in casa, salvato in extremis da intervento dei carabinieri
Salvato da una pattuglia dei carabinieri, dopo che aveva provato a togliersi la vita. E’ accaduto ieri sera, intorno alle 21 presso la stazione dei carabinieri di Romanengo è arrivata una richiesta di aiuto da parte di una donna di Ricengo che segnalava essere stata picchiata dal figlio in casa. Immediatamente la pattuglia si è recata sul posto, dove ha trovato gli altri due figli della donna, i quali hanno confermato l’accaduto e hanno spiegato che il fratello minore era rimasto solo in casa e che temevano da parte sua qualche incauto gesto dopo la lite con la madre, in quanto il giovane era molto depresso.
I due carabinieri sono quindi entrati immediatamente in casa e hanno cercato il 30 enne, riuscendo a rintracciarlo nel sottotetto dell’abitazione, trovandolo impiccato ad una trave. L’uomo appariva già privo di vita (viso cianotico e occhi sbarrati), ma i militari non hanno perso tempo e, aiutati dagli altri due figli, lo hanno liberato dal cappio e adagiato sul pavimento, dove gli hanno praticato un massaggio cardiaco e respiratorio che gli ha permesso di riacquisire le funzioni vitali per il tempo necessario a permettere l’intervento del 118.
Il giovane è stato quinddi trasportato d’urgenza presso l’Ospedale di Crema, dove attualmente si trova in prognosi riservata e sottoposto a sedazione, ma non in pericolo di vita. Sul posto è intervenuto anche il comandante della stazione di Camisano maresciallo Prete, che si è occupato di svolgere tutti gli accertamenti del caso, escludendo eventuali responsabilità di terzi nell’evento, addebitabile esclusivamente ad uno stato di depressione dovuto ad una recente separazione da parte della vittima. Grande soddisfazione da parte dell’Arma dei carabinieri per l’eroico gesto posto in essere dai due militari che, con la loro elevata professionalità, hanno salvato una vita umana da morte sicura.