Cronaca

Sportabilità, Anffas nelle scuole per affiancare prof di educazione fisica

Andrea Venturini, responsabile Anffas: «Anche i disabili devono poter fare ginnastica con i compagni per un’ora di ginnastica davvero inclusiva».

Si chiama “Dai luoghi di cura alla cura dei luoghi” ed l’azione di Anffas prevista nel progetto Sportabilità. Il contributo di Anffas a Sportabilità è di natura formativa. Scopo prioritario è qualificare la pratica sportiva in chiave inclusiva con interventi mirati. Lo sport deve essere di tutti. Anche a scuola. Anche nell’ora di ginnastica. Come? Entrando fisicamente negli istituti, dialogando con i giovani allievi e lavorando fianco a fianco con i docenti di educazione fisica che, spesso, si trovano a insegnare educazione motoria a disabili e normodotati. Ne abbiamo parlato con Andrea Venturini, direttore di Anffas Onlus Crema.

Come vi è venuta questa idea?

All’interno del progetto Sportabilità rientrano le azioni di diverse cooperative sociali che già si impegnano ad attivare corsi e attività extrascolastiche, la maggior parte delle quali si svolgeranno al Centro Sportivo San Luigi. Scopo del progetto è quello di creare maggiore inclusione sociale e il San Luigi è il luogo, il cuore di questa mission. L’obiettivo è che la cultura dell’inclusione si propaghi poi a macchia d’olio. Anffas ha pensato al contrario, non un moto al luogo – vado al San Luigi per fare il corso X – ma un moto da luogo: ci muoviamo noi in prima persona per includere e per diffondere le opportunità che offre Sportabilità. Come? Andando fisicamente nelle scuole, nelle classi in cui sappiamo esserci allievi disabili. Il nostro intento non è sostituirci ai docenti che sono dotati di grande professionalità e si confrontano quotidianamente con problemi di questo tipo. Anffas vuole solamente portare un contributo mettendo a disposizione la propria esperienza sul campo. Abbiamo dunque pensato che se un nostro operatore dovesse invece entrare in dialogo con queste realtà e se dovesse dialogare con insegnanti e professori, condividendo percorsi e strategie, si potrebbero integrare i disabili nella lezione standard.

In concreto, in cosa consiste l’azione di Anffas?

La nostra proposta ha visto una fase di progettazione intensa all’interno della quale sono stati definiti con precisione obiettivi, finalità e modalità di attuazione diretta del progetto. In una prima fase sono stati contattati i dirigenti scolastici dell’Istituto Comprensivo Crema Uno e l’IC “Giovanni Falcone – Paolo Borsellino” di Offanengo per la presentazione ed eventuale accettazione della nostra proposta. In collaborazione con i dirigenti scolastici abbiamo individuato le due classi – una classe della scuola primaria di S. Bernardino e una classe della scuola secondaria di Offanengo – nelle quali Anffas Crema porterà le proprie competenze in campo di disabilità cercando di favorire l’incontro con le competenze del docente di educazione fisica allo scopo di offrire una proposta fruibile da tutti. L’incontro degli operatori Anffas con allievi e docenti non riguardano solo i momenti in palestra, ma è prevista anche una proposta in aula con il gruppo classe, occasione di rilettura delle esperienze vissute durante l’attività in palestra e di riflessioni sul tema della disabilità.

A che punto siete oggi?

Con l’avvio delle scuole a settembre si sono svolti i primi incontri. Come previsto, ci stanno mettendo di fronte a gruppi classi molto diversi tra di loro e quindi si sta studiando, insieme agli insegnanti, quali strategie è meglio adottare per raggiungere l’obiettivo: mi piace pensare che, benché solo agli inizi, la sfida si stia confermando avvincente.

Qual è l’obbiettivo volete raggiungere alla fine del percorso?

Attraverso la nostra iniziativa si vogliono raggiungere diversi obiettivi tra cui educare i ragazzi/studenti a una diversa cultura della disabilità, rendere l’attività fisica più accessibile, inclusiva e gratificante per le persone con disabilità sperimentando nuove forme di didattica. Un punto cardine del nostro progetto è proprio la sinergia, la collaborazione tra professionalità differenti e complementari. Una volta fatto questo ci piacerebbe spiegare a tutti (alunni e docenti) che al San Luigi grazie a Sportabilità si svolgono molte altre attività extrascolastiche che vedono convivere disabili e normodotati e che molti ragazzi diversamente abili hanno un ampia rosa di attività da poter frequentare. Un’opportunità che prima sul territorio esisteva in maniera limitata.

Il progetto di Sportabilità è entrato nel vivo. Che cosa ne pensa?

C’è una totale compatibilità fra gli obbiettivi di Sportabilità e la missione di Anffas. L’inclusione del diverso nella società è senz’altro la filosofia che la nostra associazione ha come mission. Sportabilità ha il grande obiettivo di riuscire a concentrare e vedere concretizzate in un unico luogo tutte quelle attività che tante associazioni da anni mettono in campo nel territorio. Il bello è anche questo: rendere visibile l’importante lavoro tanto utile che queste associazioni svolgono e renderlo visibile in un unico luogo che diventa il simbolo della società civile che tutti vorremmo.

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