Cronaca

'Questione San Domenico' al vaglio della Corte Conti M5s: 'Serve chiarezza'

Christian di Feo e Alessandro Boldi

Non è ancora un esposto, ma potrebbe diventarlo. Per ora l’Interrogazione che i pentastellati del Consiglio comunale hanno protocollato questa mattina è ‘solo’ un avviso.

“Un modo per informare la Corte dei Conti di quanto accaduto alla Fondazione San Domenico – hanno spiegato i consiglieri Alessandro Boldi e Christian di Feo – Da qui, in base alle risposte che avremo, noi e soprattutto i cittadini, vedremo il da farsi”.

Chiedono chiarezza i Cinque Stelle, su una vicenda che sta facendo discutere da un mese, non solo a Palazzo comunale, ma anche nell’ambiente della cultura.  E sotto la lente di ingrandimento che i pentastellati hanno attivato non c’è solo l’attuale presidente Giuseppe Strada, ma tutta la macchina amministrativa della Fondazione: “Perché mai il consigliere Domenico Baronio, avendo presentato domanda protocollata per prendere visione di contratti di consulenti, direttori e insegnanti, situazione patrimoniale della Fondazione e rimborsi effettuati, non ha mai potuto avere accesso a questi documenti e, peggio ancora, non ha mai ricevuto risposta? La domanda di Baronio risale a luglio 2016. Siamo ad ottobre…”, hanno aggiunto i consiglieri.

Le domande che i Cinque Stelle vogliono portare all’attenzione del Consiglio comunale tramite interpellanza scaturiscono “direttamente dalle dichiarazioni che sono state fatte dai membri dello stesso Cda. Spunti interessanti, ma allo stesso tempo preoccupanti, che meritano risposte pubbliche. Perché non dimentichiamo che i cittadini contribuiscono, attraverso il Comune, con 400.000 euro annui al bilancio della Fondazione”.

Un’altro interrogativo che i pentastellati si sono posti è quello relativo al Bilancio stesso: “Perché non è passato? non si può ridurre tutto a un mero battibecco per differenze caratteriali. Il Comune può o ha potuto erogare il suo contributo alla Fondazione San Domenico in assenza di un Bilancio approvato? “. E poi ancora la richiesta di conoscere quale sia la strategia triennale, se ci siano state violazioni dello statuto e se il presidente abbia firmato le convenzioni a seguito delle delibere di tutto il Cda. Anche le dichiarazioni del consigliere della Fondazione Umberto Bellodi sono, secondo Boldi e Di Feo, inaccettabili: “E’ come se stessero chiedendo di surrogare Fausto Lazzari con uno che parli poco e segua la linea di Strada”.

Queste e altre le domande che i consiglieri del Movimento 5 Stelle vogliono siano poste direttamente alla Fondazione San Domenico, attraverso l’Amministrazione e con la moderazione dell’assessore alla Cultura Paola Vailati.

“Vogliamo risposte chiare e le vogliamo prima della surroga di Lazzari, altrimenti quella votazione non avrebbe senso – hanno concluso – Ci sembra il minimo dovuto da parte della Fondazione”.

Ambra Bellandi

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