Cultura

Magdi Allam a Crema per presentare il suo ultimo libro: 'Io e Oriana'

Presente, davanti a un numeroso pubblico, per il primo degli incontri a tema socio-culturale del club “Oriana Fallaci”, il giornalista Magdi Cristiano Allam per la presentazione del suo nuovo libro dal titolo “Io e Oriana”.

Il club, a cui fa capo Elena Freri muove dall’intento di proseguire un’ opera di sensibilizzazione culturale, assumendo quale proprio riferimento la giornalista e scrittrice Oriana Fallaci. Questa, ha dichiarato Freri, “rappresenta l’esponente di pensiero più adatto in cui immedesimarci” e ciò per gli stimoli culturali che ha fornito e la critica nei confronti degli atteggiamenti ossequiosi che ha sempre stigmatizzato. Ed è per questo che intendiamo attivare un’istanza per dedicare una via o una piazza di Crema proprio a Oriana”. Allam stesso si è reso primo firmatario della petizione.

Nella sua nuova opera il giornalista ha voluto raccogliere il suo rapporto con la scrittrice toscana, a dieci anni dalla morte. Magdi Allam ha, dunque, ricordato alcuni episodi che hanno segnato la sua amicizia con la Fallaci, considerata dallo stesso con grande stima, nonostante il carattere “complesso e a tratti difficile” capace solo con il tempo di aprirsi e affezionarsi. Nel volume è presente infatti una cernita epistolare e di messaggi che i due scrittori si scambiavano durante i periodi più critici della loro vita.

Molteplici i temi oggetto delle lettere, ma, più di ogni altro, risalta l’intento che maggiormente univa gli stessi: la dura presa di posizione riguardo l’Islam, una confessione con cui è sempre più arduo rapportarsi, stante la diversità di valori culturali del medesimo rispetto a quelli occidentali. Secondo Magdi Allam, la situazione non potrà migliorare “visti i numerosi flussi migratori che interessano attualmente il paese e che riguardano, per la più parte, persone di fede islamica”. La stessa eterogeneità di pensiero, sono infatti varie le correnti, e le tradizionali divisioni interne all’Islam rendono “difficile sperare in un’integrazione”.

L’ospite, interpellato da Gianmario Donida, non ha riservato, inoltre, critiche rispetto alla Politica Europea “cosiddetta dell’accoglienza, che porterà sempre di più al rimpiazzo dei nostri valori identitari”, nonché a quella americana, criticando l’amministrazione di Obama, la quale non ha saputo tenere testa al terrorismo e lasciando che lo stesso proliferasse anche in di paesi non di matrice islamica.

A concludere la serata l’intervento del pubblico con domande di Paolo Mariani e di Mauro Tenca, in rappresentanza del “Comitato del No-Insula Fulcheria”, che, sottolineando il rischio, qualora passasse la riforma, di un’intensificazione del flusso migratorio (stante l’accentramento del potere a scapito delle autonomie regionali e il contestuale maggior servilismo da parte dello Stato italiano rispetto alla volontà europea) ha voluto interpellare Magdi Allam in ordine al tema referendario. La risposta dello stesso, che pur non è entrato nel merito della materia, è stata chiara e concisa: “Io voterò No al referendum proprio perché preferisco che l’Europa si possa interfacciare con le realtà locali, realtà ben definite e cariche di proprie identità culturali”. Secondo Allam, infatti, sussiste il rischio concreto che, soprattutto in tema di immigrazione, lo Stato italiano venga “subissato da direttive e regolamenti prescriventi un ingresso incondizionato e sempre più massiccio di migranti, tesi a controbilanciare l’indice demografico e di natalità, che ormai verte a ribasso da parecchi anni”.

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