Cronaca

Vende falsi abbonamenti alla rivista della polizia: 40enne milanese nei guai

Nei primi giorni dell’anno, una cremasca è stata contattata telefonicamente da presunti rappresentanti della società editoriale della rivista della Polizia di Stato che le proponevano la sottoscrizione di un abbonamento. La donna in un primo momento ha acconsentito; successivamente – all’arrivo del primo numero della rivista – la stessa ha restituito al mittente il giornale, avvalendosi della facoltà di recesso.

Nel mese di luglio la donna ha ricevuto una nuova telefonata da parte di un sedicente avvocato,  che la informava di essere stato nominato dal Tribunale di Milano per il recupero crediti della società editoriale, che pretendeva 1.300 euro, cifra che avrebbe potuto essere ridotta in caso di transazione.

Spaventata dal tenore della telefonata, la vittima del raggiro decideva di effettuare un versamento di 1.000 euro ad un IBAN indicato dal sedicente avvocato

“Pochi giorni dopo è però giunta una nuova telefonata del falso avvocato, che chiedeva di inviare per email il CRO  del bonifico effettuato e forniva un nuovo numero di telefono di un giudice del tribunale di Cremona, che avrebbe avuto in carico la procedura di estinzione del debito – ha spiegato il vice questore Daniel Segre – contattato anche questo fantomatico giudice, la donna lo sentiva simulare un dialogo con un cancelliere cui chiedeva di portargli in visione la pratica e, dopo aver finto di guardare il fascicolo processuale, chiedeva l’ulteriore somma di 4.900 euro per definire la chiusura della pratica esecutiva, fornendo il medesimo IBAN utilizzato per il precedente pagamento”.

A questo punto la donna si è insospettita e ha chiesto lumi al giudice, il quale la liquidava bonariamente, sostenendo che era possibile un errore di persona, ma che, una volta pagato, avrebbe potuto recarsi in tribunale per conferire con lui e visionare il fascicolo. Finita questa telefonata, la signora è stata contattata l’ennesima volta dal finto avvocato, che la informava che se non avesse pagato avrebbe perso anche i primi 1.000 euro.

La vittima, senza esitazione, si è rivolta ad un vero avvocato del foro di Cremona che dopo aver formalizzato una querela, l’ha depositata alla Polizia di Stato per le prime indagini.

“Gli investigatori del Commissariato di Crema hanno subito avviato le indagini e, grazie alla puntuale analisi dei movimenti della carta sono risaliti a una serie di movimenti in entrata, provenienti da altre probabili vittime, e alcuni movimenti in uscita, uno dei quali riconducibile al pagamento di un’assicurazione auto online intestata a una donna – ha proseguito Segre – Grazie ad una serie di passi falsi commessi dal truffatore si è riusciti a risalire ad un uomo, un milanese di quarant’anni, marito della titolare della macchina assicurata con i soldi provento delle truffe”.

Sono in corso accertamenti per risalire alle identità di coloro che hanno effettuato i precedenti versamenti per accertare se anch’essi sono stati vittime di analoghe truffe. L’uomo è stato denunciato al Tribunale di Milano, competente territorialmente,  per il reato di truffa.

“Si ricorda che l’unica rivista ufficiale della Polizia di Stato è ‘Polizia Moderna’ e che nessun incaricato della Polizia di Stato effettua vendite per telefono – ha concluso il vice questore – l’unica modalità per acquistarla è seguendo le informazioni presenti sul sito https://poliziamoderna.poliziadistato.it/

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