Cronaca

“La bellezza della vita”: il Kennedy s’illumina di arte

I relatori alla conferenza di presentazione

“Oggi è una bella giornata, perché possiamo annunciare un’iniziativa molto importante. Grazie all’associazione cure palliative Alfio Privitera il 4 giugno presenteremo l’esito del progetto La bellezza della vita. È un’operazione che va nella direzione di rendere il Kenedy un luogo ancor più accogliente, dove chi arriva può trovare tutti gli aiuti che deve avere”. Con queste parole Paolo Bertoluzzi, presidente della Fondazione Benefattori Cremaschi, durante la conferenza stampa del 25 maggio.

Tra poco più di una settimana la struttura di via Kennedy avrà un atrio meno buio e più allegro. Andrea Bocchi, Laura Baffi e Michela Zanini – gli artisti che hanno preso parte al progetto – hanno affrescato muri e pareti secondo il tema La foresta incantata. “È uno spazio, quello dell’Hospice, con una sua storia – ha spiegato Bocchi – quindi, prima di metterci all’opera, ci siamo confrontati con il contesto. Abbiamo utilizzato molti colori per ottenere un effetto cromoterapeutico, che porti chi si guarda intorno ad andare oltre. Lo stesso abbiamo fatto nell’angolo dei bambini, dove abbiamo realizzato piccole ombre di animali”.

Il senso del progetto l’ha spiegato Ermete Aiello, presidente dell’associazione Alfio Privitera: “abbiamo voluto ricordare il decennale dell’Hospice ristrutturandone l’accesso. L’ingresso è spesso un punto fondamentale, sia per chi viene accolto nella parte terminale della sua vita, sia per i famigliari ed i bambini che vengono a trovare i degenti. Vuol’essere un elemento di unità e di traino, nel segno del supporto vicendevole che da sempre unisce Benefattori Cremaschi e l’associazione Privitera”.

Mente, motore e anima del progetto è Ombretta Clarke, dell’associazione di cure palliative, che in conferenza ha sottolineato “la bellezza del fatto che il progetto sia riuscito a coinvolgere i giovani. Il tema scelto per l’affresco vuole far sì che chi vi ci si trovi si senta a proprio agio. Diventerà un luogo dove sarà possibile guardare la tv, leggere o anche giocare a carte. Si vuole rendere più vivace un posto dove alcune persone vivono gli ultimi momenti della vita, dove spesso si ricuce un rapporto che a casa, a volte, si trascura”.

Stefano Zaninelli

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