Cronaca

Tra cronaca e realtà:
RinasciMenti interroga
il giornalismo locale

Nella foto, Michele Radaelli, Beatrice Broglio, don Giorgio Zucchelli, Emanuele Pasquini, Sabrina Grilli, Alex Corlazzoli, Vittoriano Zanolli.

Sala ricevimenti gremita per il primo di una serie di appuntamenti organizzati dall’associazione RinasciMenti. Sempre attuale il tema della serata: Raccontare il territorio: ruolo e prospettive del giornalismo locale. Numerosi gli ospiti al tavolo dei relatori, esponenti delle realtà editoriali di spicco nel territorio cremasco: il direttore de Il Nuovo Torrazzo don Giorgio Zucchelli, il direttore de La Provincia di Cremona Vittoriano Zanolli, l’editore di Crema Online Emanuele Pasquini e i “battitori liberi” Sabrina Grilli, giornalista di Cremona1 Tv e Alex Corlazzoli, giornalista de Il fatto quotidiano.

Il mondo editoriale Cremasco è variegato: il giornale locale ha molteplici identità. Secondo Zucchelli la definizione è quella di “costruttore di cittadinanza, che penetrando nel popolo costruisce una comunità che non possa fare più a meno di questo strumento”. Differente, ma non troppo, l’idea che ne dà Zanolli: “può essere un costruttore civico, ma la formazione della coscienza civica deve essere mediata dalla professionalità del giornalista”. La definizione cambia, ma non troppo, nel caso del web: “il giornale può essere partecipato dalla cittadinanza – ha affermato Pasquini – ma prima di tutto deve fare informazione, avvicinare amministrazione e cittadini”. Se per la Grilli il ruolo del giornalismo muta in base “ad ogni tipicità” e il giornalista “dovrebbe raccontare la realtà e fornire gli strumenti per leggerla al lettore”, Corlazzoli non nasconde il dissenso con Zucchelli: “il giornale locale non deve costruire un bel nulla; il giornalista dev’essere come un fotografo, che rappresenta la realtà, la strada, tentando di essere il più oggettivo possibile”.

A differenti visioni del giornalismo corrispondono disparate interpretazioni dei problemi. Nel tritatutto delle responsabilità Zanolli getta “lo scadimento professionale” giornalistico, a suo dire correlato alla proliferazione della “giungla che si è creata di siti web e freepress, condizionati dagli inserzionisti e dagli sponsor politici”. Per nulla d’accordo Pasquini, che ha rilanciato: “il web non è meno professionale del cartaceo: sono i blog che hanno rovinato il panorama, perché permettono ad ognuno di sentirsi libero di scrivere quel che vuole”. Più scottante quanto messo in evidenza da Grilli: “qui a Crema si fa poca inchiesta, sia perché scarseggiano tempo e mezzi, sia perché “calpestare” poter forti o compromettere persone in una piccola realtà qual è Crema, dove ci si conosce tutti, è molto più difficile rispetto a una città come può essere Milano”.  Quel che è certo, ha osservato in conclusione Corlazzoli, è che “i problemi del giornalismo differiscono da nord a sud: qui c’è una vita diversa, molto compromessa con la politica, mentre chi fa giornalismo al sud rischia la vita tutti i giorni”.

La carrellata di pareri si è chiusa con il consiglio – da ciascuno dei relatori – di un libro ed un film, più o meno afferenti alla professione giornalistica. A livello cinematografico è stato proposto un po’ di tutto, da Quinto potere a Fortapàsc, passando per Il caso Enzo Tortora (2012) e L’attimo fuggente. Ma postutto, pesati fatti ed opinioni, è bene che ognuno si senta libero di guardare ciò che vuole: anche Star Wars – Il risveglio della forza, come ha suggerito Zucchelli.

Stefano Zaninelli

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