Politica

Cda Padania Acque,
Matteo Piloni (Pd):
“percorso positivo”

Accordo raggiunto sulle nomine del nuovo Cda di Padania Acque. Nell’assemblea di venerdì 11 dicembre è stato nominato il nuovo gruppo di amministratori, guidato dal presidente Claudio Bodini (Forza Italia), coadiuvato dal vicepresidente Flavio Rastelli (Lega Nord) e dai consiglieri Alessandro Lanfranchi – con funzioni di amministratore delegato – Lucia Baroni e Francesca Pontiggia, entrambe Pd. Nomi che hanno lasciato sul campo il voto di una trentina di sindaci, ma che hanno significato la riconciliazione tra centrosinistra e centrodestra.

SOCIETÀ PUBBLICA – Soddisfatto il Partito democratico, che tramite il segretario provinciale Matteo Piloni spiega: “nell’ottica di arrivare ad una società pubblica, cioè di tutti, abbiamo lavorato per recuperare lo strappo di quest’estate col centrodestra. Siamo soddisfatti dell’accordo che abbiamo raggiunto: in un percorso di questo tipo non ha senso parlare di maggioranza e di minoranza. Rispetto ai sindaci che si sono astenuti, ritengo abbiano avuto le loro ragioni: non è un male desiderare una rappresentanza nell’amministrazione”.

PERCORSO POSITIVO – Niente manuale Cencelli, specifica Piloni: “non stiamo parlando di spartizione di poltrone, ma di un percorso molto positivo, un percorso che porterà Padania Acque ad avere un’unica società, con un unico consiglio d’amministrazione e quindi anche meno costi. Nei primi mesi del 2016 le 6 società patrimoniali dei Comuni che detengono quote di Padania Acque dovranno fare un passaggio in più ed aggregare i rami d’azienda in un’unica società”.

PROSSIME TAPPE – I primi mesi del 2016 porteranno con sé un’altra novità, ovvero la scelta del nuovo direttore, che dovrà dare attuazione agli indirizzi forniti dal Cda, cantierizzare gli interventi prioritari e sbloccare gli investimenti (come indicato nel documento approvato venerdì sera dai sindaci). La modalità di selezione del direttore avverrà tramite bando di concorso. Ancora nessuna indiscrezione in merito alle modalità di gestione delle reti fognarie.

REFERENDUM – Secondo Piloni si tratta di un traguardo, arrivato dopo anni di lavoro complicati dai “tentativi di privatizzazione del centrodestra, che ha governato la provincia dal 2009 al 2014, ma che anche grazie al lavoro di alcuni sindaci, Claudio Silla e Marco Cavalli in primis, si sono evitati, consegnando questa nuova società ad una totale partecipazione pubblica. Obiettivo raggiunto grazie anche all’importante ruolo che ha svolto il referendum abrogativo del 12 e 13 giugno 2011 – conclude il segretario Pd – che ha visto la partecipazione del 54,82% degli aventi diritto sul secondo quesito, proprio quello che riguardava il servizio idrico integrato”.

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