Chieve torna in piazza
a protestare e chiede
lo sgombero dei profughi

Mettono in discussione la validità della convenzione stipulata tra Prefettura di Cremona e la Srl “Garbata Accoglienza” per la gestione dei profughi. Chiedono lo sgombero della palazzina per le condizioni igienico-sanitarie e sono pronti a sfiduciare il prefetto Paola Picciafuochi, perchè non è stata garante del rispetto delle regole, suo preciso compito.
Gli abitanti di Chieve, insieme al neocomitato, sono tornati per la seconda volta in piazza a manifestare la forte contrarietà nei confronti di un’accoglienza che hanno subito e che non vogliono assolutamente accettare. Sono determinati a ridurre il numero di profughi ospitati nella palazzina in piazza Zambonelli, attualmente 31, e a lavorare affinchè allo scadere della convenzione, a dicembre, non ci siano le condizioni per poterla rinnovare.
Nutrita la partecipazione, ieri sera, alla manifestazione: più di 300 le persone in piazza Roma, blindata dalla polizia. Poco dopo le 21 il comitato cittadini Chieve ha dato avvio all’incontro con la cittadinanza, mettendo sotto accusa la mala gestione, nell’accoglienza dei profughi stipati in spazi insufficienti che hanno causato problemi di convivenza con gli abitanti della palazzina. A testimonianza di ciò, la storia raccontata da Angelo Provana e sua moglie Monica, costretti a vendere l’appartamento in cui abitavano da due anni a causa di una quotidianità diventata impossibile. “Noi non riusciamo più a vivere in questo modo – dice Monica insieme al compagno Angelo -. Abbiamo imposto un out-out, o via noi o via loro e siamo stati costretti ad andarcene. Le loro abitudini sono incompatibili con il nostro stile di vita: sporcizia, gente che gira poco vestita e schiamazzi notturni. Abbiamo già trovato un altro appartamento a Chieve. Attendiamo che la proprietaria dell’immobile, la signora Puddu, riprenda il nostro appartamento”.
Tre le richieste del comitato al mondo politico, sindaco di Chieve in testa: verificare la validità della convenzione stipulata tra la società “Garbata Accoglienza” e la Prefettura, in quanto l’ accordo è stato sottoscritto prima che la società fosse registrata tra le imprese della Camera di Commercio; verificare che la “Garbata Accoglienza” abbia consegnato al Comune la SCIA, ovvero segnalazione certificato avvio attività; ed emanare un’ordinanza di sgombero in quanto il numero di persone ospitate nell’immobile è superiore al numero idoneo e consentito dall’ Asl: 18, a fronte dei 31 profughi ospitati attualmente. Il sindaco, Davide Bettinelli, ha assicurato che, per quello che gli compete, fornirà le risposte attese.
Sabrina Grilli
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