“Prc fuori da maggioranza”
Lottaroli contro Stanghellini
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Renato Stanghelli, in consiglio comunale al posto di Mario Lottaroli (foto nell’articolo)
CREMA – Strana lotta interna a Rifondazione comunista, dove il consigliere Mario Lottaroli, dimessosi lo scorso mese dal consiglio comunale, annuncia l’uscita di Rifondazione dalla maggioranza, mentre chi gli è subentrato, Renato Stanghellini, dice che, nonostante il dissenso, Rifondazione sta con la maggioranza. E alla posizione di Lottaroli risponde il sindaco Stefania Bonaldi.
La posizione di Mario Lottaroli
E’ noto che da tempo i sindaci delle città proprietarie del pacchetto azionario di Linea Group Holding (Crema, Cremona, Rovato, Lodi, Pavia) hanno costituito un coordinamento per discutere quale sia la via migliore per consegnare al mercato finanziario la società. Le tesi che vanno per la maggiore sono due: chi pensa di quotare direttamente in borsa la holding e chi ritiene più opportuno entrare nel mercato azionario attraverso l’aggregazione con A.2.A.; in questo caso si tratterebbe più che di una aggregazione di una annessione, data la diversa dimensione operativa ed economica delle società. Comunque sia i comuni soci perderebbero il controllo della società e con questo la possibilità di incidere sulla qualità e i costi dei servizi, mettendo seriamente a repentaglio i diritti ed il posto di lavoro dei dipendenti. Mentre sarebbe necessaria, in questa fase di acuta crisi economica e sociale, una maggiore consapevolezza e presenza dei rappresentanti istituzionali dei cittadini alla guida della multiutility. Se per rendere possibile questa prospettiva fosse indispensabile modificare lo statuto e i patti sociali della holding , Sindaci e Consigli Comunali avrebbero la facoltà e la legittimazione per farlo. Quanto sia necessaria una diversa gestione di Linea Group lo dimostra la vicenda della collocazione nel mercato finanziario di 300 milioni di bond avvenuta nel 2013, a un tasso di interesse del 4% (in ragione della certificazione poco lusinghiera BBB- attribuito dalle società internazionali di rating), tasso ritenuto remunerativo dal mercato, tanto che la domanda è stata di tre volte superiore all’offerta. Va da sé che una emissione di bond ritenuta remunerativa dagli investitori sia penalizzante per la società ed i cittadini utenti. A questo finanziamento, conseguito attraverso l’emissione di bond, bisogna aggiungere i 95 milioni di euro ottenuti dalla Banca Europea degli investimenti ad un tasso dell’1,5%. Troviamo incomprensibile che la settima multiutilty italiana per fatturato e ricavi, che conta 1300 dipendenti, che eroga servizi di primaria importanza per i quali incassa con regolarità moneta contante, sia costretta a rivolgersi al mercato finanziario per “ trasferire a medio termine il debito che avevamo a breve termine” come dichiarato dal Presidente della società Alessandro Conter. La collocazione in borsa della Società, la resistenza del Consiglio di Amministrazione a spegnere l’inceneritore di Cremona e l’apertura di discariche nel sud d’Italia, a nostro avviso, snaturano la mission della società che dovrebbe essere unicamente quella di fornire servizi efficienti a costi contenuti ai cittadini dei territori dei Comuni soci, nel rispetto degli orientamenti delle Amministrazioni Comunali. Anche sulla questione Linea Group la giunta Bonaldi e il Partito Democratico confermano la loro vocazione privatistica nella gestione dei servizi pubblici. In poco più di due anni di Amministrazione è stata dismessa S.C.S. Servizi Locali e sono stati posti a gara i servizi svolti dalla società (il Centro Natatorio, i parcometri e l’illuminazione pubblica, nonostante l’attivo di gestione), è stata indetta anche la gara per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani, quando le norme nazionali ed europee consentivano una gestione in house del servizio ed, infine, non si fa mistero che, a fronte di una congrua offerta, verrebbero cedute le farmacie Comunali, ragion per cui è stato bloccato dalla Giunta il progetto per la costruzione di una nuova sede della farmacia di via Cappellazzi. E’ una deriva culturale e ideologica inaccettabile, siamo al cospetto della massiccia e definitiva liquidazione del patrimonio pubblico Comunale e territoriale. A fermare queste iniziative tese a privatizzare tutto il privatizzabile, non è bastato e non basterà il voto contrario in Consiglio Comunale: questa maggioranza è impermeabile ad ogni sollecitazione volta alla salvaguardia dei beni comuni. Per queste ragioni riteniamo non più condivisibile la permanenza di Rifondazione Comunista nella maggioranza che governa la città, è invece indispensabile aprire da subito un confronto a sinistra affinché alle prossime elezioni comunali sia presente una lista della sinistra di alternativa al liberismo comunale praticato dal Partito Democratico e dal sindaco Stefania Bonaldi. Si tratta di una strada in salita, ma che è necessario percorrere con determinazione e fiducia nella intelligenza politica delle persone; pensiamo ad una “ costituente della sinistra” una Syriza Cremasca plurale e partecipata, in grado di convincere buona parte dell’elettorato progressista e di riportare al voto quella parte del popolo della sinistra che da tempo staziona nella terra di nessuno rappresentata dell’astensione.
A fronte di una notizia così clamorosa, è stato interpellato Renato Stanghellini, che siede in consiglio comunale. “Siamo e restiamo in maggioranza, anche con i nostri distinguo. per esempio, sul piano parcheggi non siamo assolutamente d’accordo e abbiamo votato contro. Questo però no significa che andremo all’opposizione. Continueremo a vagliare volta per volta le proposte: quelle che ci troveranno d’accordo avranno il nostro voto, le altre si scontreranno con la nostra opposizione”.
E a Lottaroli risponde il sindaco Stefania Bonaldi.
Che all’interno del partito di Rifondazione Comunista alcune scelte dell’amministrazione in tema di società partecipate non siano condivise non è un mistero – e non lo è da dicembre 2013 – quando il Consiglio comunale ha approvato il Piano di Razionalizzazione delle società partecipate, con un percorso articolato, finalizzato alla dismissione di servizi e alla ricollocazione di alcuni asset societari. Stamane ho appreso dalla stampa di una lettera a firma di alcuni militanti di Rifondazione Comunista che esprimono un legittimo (e già noto) dissenso rispetto alle scelte di cui sopra, portate avanti dalla Amministrazione. Non mi risulta, tuttavia, che si tratti della posizione ufficiale del partito. Ho, infatti, recentemente incontrato i consiglieri comunali Renato Stanghellini e Camillo Sartori, insieme al segretario cittadino Piergiuseppe Bettenzoli. L’incontro tra noi, per altro molto sereno e franco pure in presenza di divergenze sul tema delle partecipate, ha confermato la piena adesione di Rifondazione al programma di mandato nonché fiducia nell maggioranza. Adesione che non mi risulta essere venuta meno in queste ore. Non posso che ribadire, quindi, che il nostro piano di razionalizzazione delle società partecipate rappresenti a tutt’oggi la road map lungo la quale ci stiamo muovendo. Ne sono testimonianza scelte anche recenti in materia di gestione della piscina, del teleriscaldamento, dei parcheggi e della illuminazione pubblica. Il tema occupazionale, particolarmente sentito dagli amici di Rifondazione in generale e oggi specificatamente dai firmatari della lettera di cui sopra, non è – e né è mai stato – messo in discussione. Non mi risulta, infatti, che le azioni volte alla razionalizzazione delle società abbiano lasciato a casa anche solo una persona né che questo avverrà in futuro: il bando deserto sulla piscina semmai conferma che abbiamo intenzione di ricollocare i servizi – non certo di svenderli – e che i paletti / le condizioni poste a tutela dei servizi siano molto esigenti. La prospettiva della tutela dei posti di lavoro, tuttavia, non può essere l’unico punto di vista da prendere in considerazione per chi amministra: abbiamo infatti il dovere di garantire ai cittadini, che restano il nostro orizzonte, una qualità di servizi sempre più elevata, la riduzione dei debiti pubblici, la continuità degli investimenti futuri e minori costi a carico dei bilanci comunali. Lungo questo percorso, che nasce anche da un impegno forte con gli elettori scritto nero su bianco nel programma elettorale oltre che dalle motivazioni sopra espresse, la nostra Amministrazione non intende deflettere”.
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