Politica

“Restituite ai cittadini
l’area della Valcarenga”

Uno scorcio dell’area della Valcarenga

CREMA – Tino Arpini sollecita il comune a riaprire la vasta area della Valcarenga, vero polmone tra Ombriano e Sabbioni, quasi pronto per essere vissuto, ma che resta chiuso e segue, suo malgrado, le vicende dell’ex scuola di Cl. E lo fa con un’ interpellanza.

In tanti, a Crema, penso si chiedano che cosa manchi per procedere all’apertura della vasta area urbanizzata di Ombriano, che da Via Pagliari si snoda verso la Valcarenga. Da oltre due anni, la vediamo illuminata, come nessun altra zona del quartiere – quindi con grande dispendio di energia -, senza che i cittadini la possano vivere e godere. E ne avrebbero fortemente bisogno, quantomeno per utilizzarla come ciclabile, in alternativa a quella storica e sempre più pericolosa di Viale Europa, di cui alleggerirebbe il carico di utenza.

In questi giorni, mi sono addentrato in bicicletta – abusivamente ma agevolmente – nel grande complesso di strade, ormai dotate anche di manto fine e con le righe tracciate per regolare la viabilità, tra i numerosi parcheggi ordinari e quelli riservati ai diversamente abili, tra la segnaletica verticale e le rotonde di smistamento, tra le aiuole verdi, i marciapiedi realizzati con monoblocchi di color rosso, i lampioni; ho verificato l’installazione di finiture che fanno invidia alle zone realmente abitate, in un’area dove tutto è ancora rigorosamente recintato con la rete rossa da cantiere e inibito all’uso pubblico.

Ho notato anche una situazione molto pericolosa: lo strapiombo di 4/5 mt d’altezza rispetto alla sottostante roggia, lungo il percorso ciclabile. Spero che venga, quanto prima, posizionata una protezione, ma, al contempo, mi chiedo: se qualcuno, come ho fatto io, entrasse abusivamente in questa grande e incontrollata area e si facesse male, chi ne risponderebbe? E a riprova che ci sia qualcuno che vi entra, si notano vistosi murales sul retro dei box di una delle due villette già edificate ed abitate. Non siamo di fronte a una vasta area, comoda e priva di controlli, in cui dei male intenzionati possono agevolmente ritrovarsi e, magari, delinquere o pianificare azioni delittuose-illegali? Non si contano i furti nelle ville private e negli appartamenti messi a segno in questi giorni.  Non sarebbe meglio rendere agibile e fruibile la parte pubblica, senza attendere il completamento dell’edificazione privata, visto che da un paio di anni risulta urbanizzata e la cittadinanza ne sostiene i costi di gestione? Il Comune di Crema che cosa attende a farla, eventualmente, collaudare, prendendosela in carico e rendendola disponibile ai cremaschi?  Sarebbe un’ottima occasione anche per attuare una proposta da me formulata e documentata recentemente al Presidente del Consiglio Comunale; quella, cioè, di dedicare tre nuove vie ad altrettanti eroi della Resistenza, i concittadini Loveriti, Benelli, Provana.

Insomma, un’area della quale la città “ha voglia” e che, al momento, sarebbe una delle poche senza buche…resta nel “limbo”; non vorrei che, prima di renderla fruibile, si attendesse il deterioramento della prima urbanizzazione, per renderla omogenea al contesto cittadino. Tutto ciò premesso, sono a chiedere alla S.V. se non ritenga di attivarsi per sbloccare la situazione e quali siano gli eventuali impedimenti che hanno ostacolato, fino a oggi, un messa a disposizione della collettività del suddetto sito.

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