Politica

Casorati: “Soldi per le scuole
una beffa per i virtuosi”

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Aldo Casorati (nell’articolo) qui con la sua giunta

CASALETTO CEREDANO – Il primo cittadino di Casaletto Ceredano evidenzia un problema sorto in merito all’edilizia scolastica che vede la regione Lombardia ragionare al contrario in merito a questo problema. E mettere in seria difficoltà i sindaci del territorio.

Il Sole 24 ore del 07 Gennaio 2015 titolava ” Edilizia Scolastica in arrivo dalla BEI fondi per 900 milioni di euro”. L’articolo continuava, “occasione da non perdere per i comuni , la misura consentirebbe di mettere a disposizione questo finanziamento in un piano triennale e per di più “Esente dal patto di stabilità”. Per noi Sindaci finalmente una buona notizia. Il Bando veniva affidato alle Regioni. Le più importanti regioni del Nord. Piemonte, Emilia e Toscana emanavano i bandi con finanziamento previsto al 100% quindi tutto in deroga al patto come veniva peraltro caldeggiato dal Governo. La Regione Lombardia stabiliva che i comuni partecipassero con un cofinanziamento pari ad almeno il 20%. Tale proposta potrebbe essere anche condivisa, in quanto con il nostro  cofinanziamento si potrebbero finanziare più progetti. La beffa è data dal fatto che questo nostro cofinanziamento rientra nel patto di stabilità. Ancora una volta i comuni virtuosi non possono usare i loro residui frutto di economie e di una buona gestione, per fare delle opere così importanti come intervenire su edifici ormai vecchi, dove ci sono giovani e bambini, per la messa i sicurezza, l’ adeguamento alla nuova normativa antisismica, l’efficientamento energetico. Non avrei mai immaginato che la giunta Maroni, dopo tante prese di posizione all’arma bianca contro il patto di stabilità , lo introducesse per i comuni di sua sponte. Il bando prevede l’ immediata cantierabilità, vorrei capire con tutti gli orpelli e le verfiche di bilancio legate al patto come si fa a cantierare immediatamente! Si chiede che la Regione, per questi progetti, garantisca con un atto giuntale immediato ai comuni lo spazio finanziario in maniera di poter utilizzare i residui o contrarre mutui per la quota di cofinanziamento. Ad Anci e ai nostri rappresentanti, sopratutto quelli in maggioranza, chiedo di dar seguito ai tanti proclami contro il patto, pronunciati in tutte le riunioni. Chiediamo coerenza, se si è contrari al patto e si chiede ad ogni piè sospinto di toglierlo non si può al contrario introdurlo.

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