Politica

Moschea, guerra di comunicati
Soluzione sempre più difficile

CREMA – Dopo il consiglio comunale aperto, anziché placare gli animi, sia al tutti contro tutti, con comunicati, denunce, filmati, accuse e altro ancora con la netta sensazione che una soluzione condivisa si allontana sempre di più.

Franco Bordo mette in piazza nome e cognome della persona denunciata per aver pubblicato notizie dì false atte destabilizzare l’ordine pubblico. Ecco che cosa scrive.

Si è appreso ieri dalla stampa che un cittadino cremasco è stato denunciato per ?Pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l’ordine pubblico?.

Mi risulta che la persona che si cela dietro il ?nickname ?de “Il Pasquino Cremasco”, destinatario appunto della denuncia, è tale Alberto Scotti.

E’ bene ricordate che questo signore fu capolista di Crema Futura, una lista civica che appoggiò Agazzi alle ultime comunali?. E’ facile quindi capire cosa c’è dietro alla modalità grossolana con cui i cosiddetti moderati del centro destra hanno pilotato e fomentato la città: la volontà, ora acclarata addirittura da una denuncia del dirigente del commissariato di Crema, di ?turbare l’ordine pubblico?e non quella di discutere, comprendere o capire ma solo di diffondere notizie false.

Il centro destra, dopo essere stato scoperto con le mani nella marmellata, dovrebbe fare ammenda, smetterla di seminare ?volutamente discordia all’urlo razzista di “chi non salta mussulmano è!” e cospargendosi il capo di cenere, scusarsi con i cittadini: cristiani, mussulmani, atei e di qualsiasi altra confessione per aver tradito il mandato con cui sono stati eletti.

Fortunatamente il centro sinistra ha vinto ed Agazzi ha perso, altrimenti avrebbe potuto imbarcare, per amministrare la città, personaggi ambigui e pericolosi.

Antonio Agazzi non ha gradito che l’onorevole Franco Bordo rivelasse il nome del Pasquino cremasco, denunciato dalla polizia pe diffusione di notizie false e pericolose. E soprattutto che Bordo facesse notare che questa persona era capolista in una lista di appoggio ad Agazzi nelle ultime elezioni comunali. Ecco come risponde a Bordo.

Un Parlamentare della Repubblica che rivela il nome di una persona, allo stato attuale, semplicemente indagata…per aver commesso, mi si perdoni,…una piccola cavolata, utilizzando i profili facebook di due persone, tale Di Stefano e Giorgia Meloni, al fine di annunciarne scherzosamente la presenza a Crema, in occasione del Consiglio Comunale aperto, il tutto nel contesto della polemica sulla partecipazione di ‘big nazionali’ alla discussione sul…Centro Culturale Arabo!…Sono facile profeta: …piccola cavolata che, alla fine, si sgonfierà clamorosamente o comunque, nel caso meno positivo, avrà, al più, per l’interessato, una piccola conseguenza… Si sappia che trattasi di brava persona, la quale, forse, si è fatta un po’ prendere la mano dalla polemica politica…Evidente, comunque, ormai, il tentativo tutto politico di infangare Lui e di provare a far arrivare anche a me qualche immeritato schizzo; ciò, tuttavia, rivela soltanto una disarmante povertà di argomenti, rispetto alla questione “Centro Culturale Arabo a Crema”, una statura politica rasoterra, già dimostrata, per altro, da una Partito (SEL) e da un ‘Parlamentare’ che, Loro si, hanno sfilato con chi ha realmente devastato…Cremona. Spudorati,…nel senso etimologico: ovvero, senza pudore…
Preciso che, a lungo, non ho conosciuto l’identità de “Il Pasquino cremasco”, a un certo punto rivelatami da Agostino Alloni, con la raccomandazione – che ho sempre onorato – di non confidarlo a chicchessia.
Trovo tutto ciò miserabile e spero che, prima o poi, si ritorca contro chi si abbassa a tanto. Che pena avere e pagare Parlamentari del genere!

Anche Laura Zanibelli, Ncd, pende le distanze dall’uso strumentale di quanto successo e scrive.

In merito a quanto ripreso da alcune testate giornalistiche e pubblicato in data odierna, si comunica che l’ NCD si dissocia da affermazioni individuali, che potrebbero destare qualche  preoccupazione in singole persone e comunità  in relazione a paventate azioni contro la sicurezza degli stessi.
Riteniamo ciò non di meno che sia necessario che l’Amministrazione, il Sindaco e la sua Giunta  si prodighino in azioni di ascolto verso la cittadinanza tutta, anche quella che manifesta civilmente, senza averlo potuto fare al consiglio comunale aperto,  la propria contrarietà o il proprio timore nei confronti della costruzione di un luogo di culto e centro educativo islamico in città, di dimensioni rilevanti, in assenza di intese con istituzioni superiori e delle dovute garanzie rispetto a possibili fenomeni di infiltrazione e di incitazione all’ostilità, come purtroppo avvenuto già nella nostra stessa provincia anche in un passato recente.
Rimarchiamo quanto la nostra città si sia da sempre comportata con la massima apertura verso l’integrazione  di comunità differenti nei vari campi, sia scolastici che lavorativi che anche religiosi, senza mai negare un luogo di culto neppure alla stessa comunità islamica.
Riteniamo essenziale quindi che anche questa Amministrazione riconosca l’anima moderata e operativa dei cittadini cremaschi tutti, della loro apertura, rendendosi disponibile ad incontrarla e ad ascoltarne tutte le ragioni per superare la divisione che ormai questa stessa Amministrazione ha già causato in città sin da quando nell’ormai 2012 ha presentato come dato di fatto l’impegno di identificare un’area aggiuntiva nel PGT per luogo di culto islamico.
Allo stesso tempo stigmatizziamo ogni forma di speculazione, compresa quella avanzata e proposta da SEL attraverso la quale si tenta di omologare in un’ unica aggregazione i responsabili di talune infelici espressioni con la maggioranza pacifica dei cremaschi che a vario livello hanno espresso la loro preoccupazione. Non accettiamo lezioni di democrazia dagli esponenti dei partiti che hanno partecipato ai cortei che hanno devastato Cremona lo scorso 24 gennaio.

Infine, entra nella tenzone anche Paolo Patrini, lista civica, il quale fa sapere cosa ne pensa dell’eventuale proposta di mettere tutti i politici intorno a un tavolo per trovare una soluzione al problema: “Il nostro parere è che, visto il momento storico, la moschea non si debba lasciar costruire, anche per salvaguardare la nostra comunità islamica, fatta da persone per bene a per nulla ostili. Sono convinto che anche loro sarebbero in difficoltà a controllare tutte le persone che arrivano da fuori, gente che non conoscono. Giusto dare loro una sala. Io propongo un posto comunale, con un custode che apra e chiuda, dove possano andare a pregare, ma dove non si faccia predicazione. In questo momento, sì alla preghiera, non a un centro islamico”.

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