Biblioteche, rete in bilico
Mancano i fondi pubblici
CREMA – Scoppia la grana delle biblioteche perché con la sparizione delle province, in quella di Cremona spariscono anche 193.981 euro che lo scorso anno furono destinati da Regione e poi Provincia alla Rete bibliotecaria cremonese e che quest’anno non ci sono più. Peggio: spariscono anche i soldi da dare alla cooperativa Charta di Mantova, la quale aveva vinto l’appalto per gestire col proprio personale biblioteche e punti di prestito. La cooperativa istruiva e inviava suoi operatori nei punti prestito o biblioteche dei comuni sprovvisti di bibliotecario per la gestione ordinaria. I suoi operatori erano preparati a gestire il sistema, estremamente complesso, del prestito interno ed esterno. Charta fatturava 18 euro l’ora al comune e pagava i suoi associati. Ora questi soldi non ci sono più. Quindi Charta non può pagare i suoi e i comuni non hanno soldi per pagare di tasca propria. Totale? O i comuni trovano i soldi o dal 28 febbraio alcune biblioteche del cremasco, sette, chiudono. Come chiude il prestito interbibliotecario. Ma qui il discorso è più complesso. C’è da dire che i comuni pagano alla Rete bibliotecaria 35 cent ad abitante, se hanno un punto prestito; 50 cent se invece hanno una biblioteca (dice biblioteca un posto che ha libri da prestare e consultare e tiene aperto almeno 12 ore la settimana, giusto per semplificare). Ora, tutti i comuni della provincia associati alla rete (sono più di 100 su 115) versano nelle casse della Rete 184.911,29 euro. A questi si sono aggiunti lo scorso anno 193.981 euro provenienti dalla Regione attraverso la Provincia. Che quest’anno non arriveranno più. Tuttavia, lo scorso anno il prestito interbibliotecario (cioè far arrivare nella tua biblioteca un libro da altra biblioteca appartenente alla rete) ha fato girare 49.641 libri con un costo pro libro di 57 cent. E gli altri soldi? Sono andati in altre spese, per esempio, pagare la catalogazione. Sì, perché se una biblioteca acquista un libro, non lo può catalogare direttamente, cosa che si faceva fino a poco tempo fa, ma lo deve registrare e poi inviare a Cremona, dove verrà catalogato, immesso nel sistema generale e inviato alla biblioteca d’origini. Tempo necessario per tutto questo? Da due a quattro settimane. Costo? Stellare. Quindi, se per quest’anno i soldi della Rete saranno ‘solo’ quelli introitati dai comuni, 184.911,29 perché non ‘tagliare’ gli altri servizi, tornando a metterli in capo alle biblioteche, per salvare il prestito interbibliotecario che funziona molto bene? Infine, un ultimo problema. Spariti i soldi da parte della Provincia, è necessario rifare l’appalto per affidare le biblioteche scoperte ai bibliotecari. Ma siccome non c’è più la provincia, sarà necessario che ciascun comune provveda per conto proprio. Quindi, se, per esempio, la cooperativa Charta o altre cooperative, intendono partecipare al bando, lo dovranno fare comune per comune.
Pier Giorgio Ruggeri
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