Economia

Tra alti e bassi, i primi
giorni di saldi non
lasciano il segno

Natale, feste di fine anno, e poi i saldi dell’anno nuovo. Tutte ghiotte occasioni per spendere stipendi, tredicesime e via discorrendo – almeno per chi le percepisce. Opportunità, a prezzi non esagerati, anche per chi ha bisogno di implementare il guardaroba, o svecchiare il vestiario.
Ma qual è stato l’impatto dello shopping invernale sul commercio del centro Crema? La risposta non è univoca.

La sensazione generale è quella di un Natale munifico, ma non certo spendaccione. Acquisti oculati, per disfarsi dei cenci logori e dare un alito di novità all’armadio degli indumenti. Quindi, l’appuntamento con i grandi introiti natalizi, almeno per i commercianti, sembra ormai relegato ad un passato lontano. Bisogna guardare al 2011 per trovare traccia di moli d’acquisto importanti. Almeno, questo è quanto riferito dalla maggioranza degli esercenti. “Non possiamo lamentarci”, commentano alcuni, riferendosi alle compere natalizie. Anche se il volume del portafogli non era certo al massimo, gli acquirenti non sono mancati. Ciò che, invece, è risultata assente all’appello è “quella classica euforia che ha contraddistinto i Natali passati”, racconta un commerciante di via Mazzini – insieme a via XX Settembre, una delle Ramblas cremasche. Se i cremaschi non si divertano più a fare shopping non è dato saperlo. Quanto è certo, invece, è il perdurare della crisi. Fattore discriminante, in quasi tutti i compartimenti economici.

C’è poi chi distingue tra Natale e i primi saldi del 2014. Per molti venditori, il brutto tempo ha influito non poco sugli acquisti. “Con la pioggia la gente perde la voglia di fare la camminata in centro, e di conseguenza non si ferma nemmeno in negozio”. Commenta così un noto commerciante del centro Crema. Lui stesso, in seguito, confessa però che “le vendite, in generale, sono andate benissimo” – parole sue. Una buona fetta di esercenti, comunque, ha sofferto i primi saldi.

Nonostante una partenza a rilento, siamo ancora agli inizi. Motivo per cui è difficile redigere il bilancio dei saldi di inizio anno.

Tuttavia, non tutti hanno ripetuto le performance degli anni precedenti. Alcuni le hanno addirittura peggiorate. C’è chi, rispetto al 2012, ha fatto meglio ad inizio anno che a Natale. Altri, invece, hanno mantenuto lo stesso saldo di acquirenti in entrambi i periodi. Per altri ancora, invece, è una caduta senza paracadute. “Le vendite sono andate male – commenta un commerciante di via XX Settembre – e non si vede ancora la famosa luce in fondo al tunnel”. Come quest’ultimo anche un altro commerciante, situato poco distante dal precedente. E nemmeno avere un negozio all’ombra del Duomo sembra salvifico rispetto alla morsa della crisi. Con un briciolo di malcelata vergogna, un commerciante confessa: “abbiamo peggiorato rispetto all’anno scorso, c’è poco da dire”.
Insomma, il quadro è complesso. Parrebbe che ad andar meglio siano stati gli esercizi di tendenza, oltreché quelli con un vestiario ricercato, non “casual”. Fetta commerciale, quest’ultima, importante e consistente. Ma se per alcuni griffati gli acquisti hanno eguagliato – se non superato – gli importanti introiti dell’anno scorso, permane, comunque, una fetta di piccole botteghe in difficoltà.

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