“Torniamo umani”
Tre giorni di riflessioni
sul conflitto Israele-Palestina

“Torniamo Umani”. Tre giorni di eventi iniziati con l’abbattimento del muro grigio, sordido e mesto eretto di fronte all’entrata della sala Agello. Un muro di cartongesso, che impedisce di accedere alla mostra sul conflitto israelo-palestinese. Spiega Luca Greco, volontario di Casa per la Pace: il muro rappresenta “l’idea di cosa significhi entrare in quei luoghi”. I luoghi della Palestina, dove tutt’oggi gli scontri non conoscono tregua alcuna. Solamente dopo la presentazione della manifestazione l’impedimento viene abbattuto, di modo che la nutrita folla radunatasi all’esterno potesse accedere all’esposizione.
Questa manifestazione, com’è già stato scritto, rappresenta un passo del percorso che sfocerà nella Marcia della Pace. Come gli anni scorsi – e non solo nella Marcia – Crema non camminerà da sola. A condividere l’iniziativa è anche il Comune di Lodi – insieme alle molteplici associazioni che a questo progetto partecipano. “Parlare di pace – sostiene Andrea Ferrari, assessore all’ambiente del Comune di Lodi – è parlare di attualità. Ritornare a parlare di pace vuol dire stare insieme anche in un periodo di crisi e di difficoltà”. Un tema importante, quello della pace, spesse volte accantonato per via della crisi dirompente. Ma è in occasioni come queste che permettono di non dimenticare i desideri per il futuro. “Il sogno – conclude Almudena Gonzalez, dell’associazione Casa per la Pace – è quello di rendere la non-violenza qualcosa di reale, tangibile”.
Con “Torniamo Umani” Crema ha vissuto una due giorni densa di appuntamenti, tra mostre dibattiti e spettacoli. Un focus sulla situazione in cui il territorio palestinese versa. Ma non solo, perché come è facile notare, il titolo rimarca molto da vicino il motto “Restiamo umani”, di Vittorio Arrigoni, la cui impronta, si evince, ha lasciato un segno profondo.
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