Politica

Bufera rimborsi, Piloni sotto tiro
Nelle mani del Pdl, mail del presidente
alla maggioranza

E’ opportuno che Matteo Piloni continui a fare il presidente del Consiglio Comunale? La bufera che ha investito a fine anno il Partito Democratico e di conseguenza l’ex coordinatore cremasco non si placa. E a rincarare la dose sono il consiglieri e il coordinatore del Pdl, che da tempo sostengono che il presidente del Consiglio non sia più super partes. Presidente che loro stessi avevano sostenuto, ma al quale ora chiedono di fare un passo indietro. Con tanto di mail alla mano, Simone Beretta, Laura Zanibelli e Renato Ancorotti, Enzo Bettinelli, hanno dimostrato che Piloni, continua a svolgere anche un ruolo politico. Mail che lo stesso presidente del consiglio avrebbe inviato a tutti i consigliere di maggioranza e alla liste che avevano sostenuto Stefania Bonaldi per convocare un  “Confronti politici”.

“Carissimi, – si apre la mail – d’accordo con Stefania si è pensato di convocare un tavolo politico per affrontare insieme il tema bilancio. L’incontro è fissato per giovedì 24 alle 18 in comune. Nel frattempo, per conoscenza, nel dare seguito ad alcune richieste ricevute dai consiglieri, sono stati convocati due incontri con i consiglieri (giovedì 17 e venerdì 18) per dare le info utili e un confronto tra consiglieri circa il tema del bilancio, appunto, e il tema caserme e Ombrianello, già in agenda. Così da poter dare ai consiglieri e le relative liste le info e gli strumenti necessari anche per arrivare preparati al tavolo politico. Matteo Piloni”. La mail sarebbe datata 7 gennaio 2013, ma ce ne sarebbero altre. Un problema in più per Piloni ed il Pd che si trovano all’interno della maggioranza qualcuno, che in questo momento in cui sono sotto tiro, consegna alle opposizioni documentazione utile per sostenere la tesi che Piloni non è superpartes.

Ma a finire nel mirino del Pdl anche il sindaco Stefania Bonaldi rea di aver dichiarato alla stampa: «Posso  capire l’ansia di trovare  qualcosa  per certificare la propria esistenza in vita, ma non si può cedere alla malafede perché dopo  la malafede arriva il ridicolo».

«Al sindaco – specificano i consiglieri del Pdl – si chiede e si pretende che abbia rispetto delle minoranze e indistintamente dei consiglieri comunali. L’impressione, sempre più netta, è che abbia perso o stia perdendo il senso della misura dimostrandosi integralisticamente di parte. Ci obbliga – proseguono i consiglieri del Pdl –  a richiamarla perentoriamente ai suoi alti doveri istituzionali e ad andare a verificare, se non l’ha ancora fatto, che cosa, con il suo visto, ha autorizzato affinché potessero essere rimborsate le “inopportune”  richieste del PD. E’ lei oggi a dover rispondere di questo, a lei  spetta  tutelare la correttezza amministrativa di ciò che avviene a palazzo. Capirà in questo modo  se eravamo, insieme ai grillini, ad essere tra quelli così in malafede fino a scadere nel ridicolo, o è lei che alla fine dovrà chiederci scusa e chiedere scusa ai cittadini di Crema».

«Mentre noi abbiamo fatto ogni sforzo per distinguere l’inopportunità dalla legittimità dei rimborsi richiesti lei pensa di trattarci come persone, partito  e gruppo in malafede? – incalzano i consiglieri e il coordinatore del Pdl – Un’ansia da protagonismo che la sta facendo  scivolare in continuazione fino a scadere, alcune volte,  nel ridicolo. Col suo intervento a gamba tesa tutto è cambiato. Ora tocca al sindaco  chiarire, nero su bianco, che quanto richiesto e saldato all’Azienda  PD è corretto. Mostrando le carte, senza fabula ed  affabulazioni».

Cosa dovrebbe fare quindi Matteo Piloni ora? Secondo il Pdl dovrebbe dimettersi e poi riproporre, se vuole la sua candidatura a  presidente del consiglio. «Se la maggioranza lo eleggerà ne risponderà. Noi, lo avevamo sostenuto, ma alla luce di tutto ciò, non possiamo più portare avanti quella scelta», hanno concluso.

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