Economia

Sistema-lavoro in crisi, in Provincia
altri 200 posti persi a fine 2012

Lo scenario, a Cremona, delinea un sistema-lavoro indebolito. Molti licenziamenti. Poche assunzioni. Contratti in scadenza non rinnovati. C’è, ovviamente, chi sta peggio di noi, anche in Lombardia. Ma i guai altrui non ci permettono certo di sorridere. Trovare un’occupazione e riuscire a ottenerla a lungo termine, è sempre più difficile: il timore, negli imprenditori, è “quello di fare ilpasso più lungo della gamba“; in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando chi cerca personale “preferisce rapporti di lavoro poco vincolanti”. Questa è la situazione ‘fotografata’ dall’indagine, relativa al IV trimestre 2012, del Sistema informativo Excelsior (effettuata interpellando le imprese).

LA SITUAZIONE A CREMONA

Nella provincia cremonese, guardando ai movimenti occupazionali previsti dalle aziende nell’industria e nei servizi per il personale dipendente (esclusi gli interinali) il saldo è di 200 ‘unità’ in meno (-0,3%) nell’ultimo trimestre dell’anno. Sono 770 le ‘entrate’ e 970 le ‘uscite’, numeri in parte determinati dalla fisiologica conclusione di contratti stagionali o a termine.

MOVIMENTI OCCUPAZIONALI DIPENDENTI (ESCLUSI INTERINALI)
PREVISTI DALLE IMPRESE PER IL IV TRIMESTRE 2012

 

I valori assoluti sono arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori.
Fonte: Unioncamere – Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012

 

IL QUADRO GENERALE DELL’OCCUPAZIONE DIPENDENTE

I risultati nazionali dell’indagine fanno emergere una sempre più ampia spaccatura tra lavoro “stabile” (contratto a tempo indeterminato, cui può essere assimilata anche la nuova formula dell’apprendistato) e le altre forme di lavoro, sia subordinato (contratto a termine – compreso quello a carattere stagionale – e lavoratori interinali), sia autonomo (collaboratori a progetto, partite IVA e lavoratori occasionali): sul totale delle entrate previste nel IV trimestre dell’anno, il 19% sarà destinato al lavoro stabile e l’81% a tutte le altre forme.

Per il lavoro subordinato, il saldo complessivo si manterrà negativo anche per fine anno: quasi 120mila i posti di lavoro in meno; 12mila di essi saranno lavoratori in somministrazione o interinali.

Le assunzioni alle dipendenze (ad esclusione dei lavoratori somministrati) previste dalle imprese nel IV trimestre 2012 sono 131.100, quasi 28mila in meno rispetto a quanto previsto per il trimestre estivo (-17,4%) ma 12mila in più rispetto all’ultimo trimestre dello scorso anno (+10%). A pesare rispetto allo scorso trimestre è il calo delle assunzioni stagionali, che si riducono di quasi 31mila unità: essendo esaurita la stagione turistica estiva (che insieme alla lavorazione dei prodotti alimentari “attiva” la maggior quota di domanda di lavoro stagionale), le assunzioni temporanee finalizzate a questa attività riprenderanno infatti solo nella parte finale del 2012, in previsione della stagione turistica invernale 2013. Questa flessione è solo in parte bilanciata dall’aumento delle assunzioni non stagionali, circa 3mila in più rispetto al trimestre estivo.

In valore assoluto, le assunzioni dell’industria saranno quasi 37mila, mentre 94mila interesseranno i servizi. Il confronto con lo stesso trimestre dell’anno scorso resta negativo per il settore industriale, ma alcuni accenni di ottimismo sembrano interessare, all’interno del settore manifatturiero, i comparti del tessile abbigliamento, metallurgico, meccanico e dei prodotti elettrici ed elettronici (tutti fortemente orientati all’export). Per tutti questi settori, il confronto con le entrate previste nel IV trimestre 2011 risulta positivo, seppur di poche centinaia di unità. La ripresa delle assunzioni nei servizi, a confronto con lo scorso anno, si estende a quasi tutti i comparti, e anche gli unici tre che fanno eccezione (commercio al dettaglio, trasporti e servizi informatici e delle Tlc) presentano riduzioni decisamente contenute se non addirittura nulle.

LA DINAMICA DEI CONTRATTI

Uno degli elementi di novità delle previsioni formulate dalle imprese per il IV trimestre 2012, si legge nella relazione dell’insagine, è rappresentato dal forte incremento, rispetto al periodo giugno-settembre, dell’utilizzo di altre tipologie contrattuali. Oltre alle poco più di 131mila assunzioni “dirette” di lavoratori alle dipendenze, nei tre mesi finali dell’anno le imprese prevedono di stipulare altri 87mila contratti di lavoro, suddivisi tra quasi 27mila interinali (lavoratori subordinati assimilabili ai 131mila dipendenti di cui si è detto) e 60.400 “autonomi”; di questi, 43.500 collaboratori “a progetto“ e quasi 16.900 di altro tipo (soprattutto lavoratori a partita IVA e con contratto di lavoro occasionale). Questo porta gli ingressi totali di lavoratori dipendenti (includendo anche gli interinali) a 157.600 mila, e il complesso degli ingressi programmati in azienda a quota 218mila.

Una particolare attenzione va posta ai lavoratori interinali, che hanno un’incidenza sugli ingressi totali pari quasi a un terzo nell’industria in senso stretto, mentre è compresa tra il 6 e il 9% circa negli altri settori. Proprio nell’industria in senso stretto, nel IV trimestre si prevede quasi un raddoppio di questi contratti rispetto al precedente trimestre. Nei servizi, che fanno fronte alla variabilità congiunturale dell’attività soprattutto con i lavoratori stagionali, gli interinali hanno un’incidenza di solo il 7%, e i loro ingressi nel IV trimestre dell’anno sono previsti in calo del 16,5% (con un picco quasi del -40% nei comparti del commercio e del turismo).

Michele Ferro

 

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