Lettere

Centro culturale arabo,
no al referendum
sui diritti delle minoranza

da Gabriele Piazzoni

La richiesta di poter aprire un centro culturale arabo a Crema non deve dare luogo ad assurde e anacronistiche guerre di religione. La comunità Araba è presente in maniera massiccia nel nostro territorio, dove vive, studia, lavora; non si capisce dunque il motivo di tanta acredine contro una legittima richiesta di un posto in cui professare i propri culti e tradizioni, per giunta senza oneri per le casse pubbliche. Le proposte avanzate da PDL e Movimento 5 Stelle di consultazioni popolari in merito all’apertura o meno di questo centro sono puro populismo, non si possono fare referendum sui diritti delle minoranze, siamo in una democrazia e non in una dittatura della maggioranza. Ci manca soltanto che i diritti delle minoranze dipendano dalle concessioni per pietà delle maggioranze, i diritti sono diritti e non si possono sottoporre a parere di chicchessia. Suggerirei a tutti di andarsi a rileggere gli articoli 8 – 19 – 20 della nostra Costituzione.

Per quanto riguarda poi, coloro che si oppongono alla realizzazione di questo centro con la motivazione che nella maggior parte dei paesi islamici non fanno costruire le chiese, mi viene naturale rispondere che proprio perchè noi non ci comportiamo così e abbiamo leggi che sanciscono il diritto di tutti a professare la propria fede liberamente, ci riteniamo un paese più civile, avanzato e progredito. Lasciamo fare la gara a chi è più oscurantista e illiberale ad Arabia Saudita e Iran, e continuiamo a ritenerci più progrediti di loro proprio perchè da noi non funziona così. 

Gabriele Piazzoni
Coordinatore provinciale di Sinistra Ecologia Libertà

 

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