Duomo, Italia Nostra all’attacco sul nuovo organo
e sull’illuminazione della piazza
che rovina il monumento
Italia Nostra all’attacco sulla sostituzione dell’organo nel Duomo di Crema e sulla brutta illuminazione della piazza realizzata dal Comune che ha rovinato uno degli ambienti più suggestivi della Lombardia. L’Associazione per la difesa e valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale lo fa con una lettera, a firma del presidente provinciale Giovanni Bassi, inviata alla Soprintendeza ai Beni Architettonici e Ambientali di Brescia, alla Soprintendenza ai Beni Artistici di Mantova, alla Direzione Regionale per la Lombardia.
“Con viva preoccupazione la scrivente Associazione segue le vicende relative al destino dell’organo del Duomo di Crema. L’attuale e prezioso organo Inzoli-Tamburini risale al 1908, le modifiche del 1965 ne portarono l’imponente apparato da 2.000 a circa 3.000 canne, ed è uno strumento molto importante e significativo del patrimonio storico-artistico del territorio cremasco. – si legge nella lettera di Italia Nostra – Crema vanta una tradizione centenaria di arte organaria e l’organo del Duomo ne costituisce una importante testimonianza. Dalla stampa locale siamo informati che il grande organo antico, che attendeva una semplice revisione, invece di essere restaurato è stato al contrario completamente smontato e messo a magazzino, in attesa di decisioni della Curia Vescovile della Diocesi di Crema che intende, forse sostituirlo, in via provvisoria con un organo di provenienza olandese.
Quanto di più estraneo alla tradizione musicale e organaria cremasca!
Il vecchio organo Inzoli-Tamburini 1908 sembra non essere gradito per ragioni estetiche. Italia Nostra si dedica alla tutela del patrimonio storico artistico e culturale della nazione e in Lombardia questo scopo statutario si attua ponendo attenzione a quanto custodito nelle grandi e piccole comunità”.
Il documento prosegue poi: “Italia Nostra si domanda perché spostare l’organo principale della diocesi dalla sua sede naturale e per metterlo dove? … e poi per sostituirlo con uno strumento di moderna fattura estraneo e concorrente dell’arte organaria cremasca! Molte voci si sono espresse in sede locale e non in modo contrario e la nostra Associazione vuole aggiungersi a queste e al dibattito in corso con un appello per la tutela del patrimonio storico della Città di Crema e affinché l’organo Inzoli-Tamburini 1908 sia ricollocato nella sua chiesa cattedrale per la quale fu costruito e a cui fu donato dalla comunità. Soprintendenza e Direzione Regionale hanno valutato progetti alternativi, meno distruttivi e più economici, come la semplice manutenzione dell’organo antico?”
L’associazione mette poi in guardia sul nuovo impianto di illuminazione interno in progetto.“Sempre nella chiesa cattedrale di Crema apprendiamo che sarà installato un nuovo impianto di illuminazione. Si teme che lampade ed impianti siano invasivi e osserviamo che il duomo di Crema è monumento meritevole di grande cautela, discrezione e sensibilità negli interventi che vi si intraprendono. Preoccupa anche il costo annunciato delle opere e ci si domanda se quanto previsto siano realmente necessario“.
Giovanni Bassi poi attacca l’illuminazione realizzata dalla precedente amministrazione comunale sulla piazza, invitando il sindaco Bonaldi a spegnerla, riaccendendo quella vecchi. “Nulla ha insegnato la vicenda, già sollevata da questa Associazione, riguardo la nuova illuminazione di piazza Duomo effettuato da poco dal Comune. Migliaia di euro spesi per un intervento inutile e dannoso!
Basta alzare lo sguardo sotto le volte dei portici di Palazzo Comunale per vedere la serie di scatole di alluminio, fissate sopra i capitelli marmorei con tubazioni di rame, con trasformatori e apparecchi che invadono l’intradosso delle volte.
La cosa curiosa è che i portici possedevano e possiedono ancora delle belle vecchie lampade a parete, in ferro battuto, a cui sarebbe bastato sostituire le lampadine per garantirne la messa a norma: con poca spesa, sicuro risparmio energetico e la soddisfazione di mantenere una illuminazione discreta e suggestiva. Il risultato della nuova illuminazione è paradossale: si vedono le buone vecchie lampade lungo parete desolatamente spente e inutilizzate e, di fronte, le nuove deturpanti scatole. Oltre al costo, da molti e dalla scrivente Associazione giudicato eccessivo, l’effetto è un impatto immotivato, invasivo della bellezza del monumento. Ancora peggio l’effetto deturpante delle lampade brutalmente murate sulla facciata cinquecentesca di palazzo Comunale che ne sfregiano l’architettura. Di fronte alla proteste di molti cittadini e della nostra Associazione, la passata Amministrazione comunale è andato avanti e la Soprintendenza pare ne abbia approvato, senza eccezioni, le scelte”.
“Chiediamo ai competenti Uffici del MIBAC – conclude Giovanni Bassi nella lettera di Italia Nostra – di tener conto delle osservazioni portate dalla scrivente Associazione e alla nuova Sindachessa di considerare la seguente proposta: riattivare la vecchia illuminazione di Piazza Duomo e spegnere la nuova” .
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