Dai banchi del Pacioli in Tanzania
Docenti e studenti a Kibaigwa
per uno scambio di cultura e didattica

Da Crema a Kibaigwa in Tanzania per una esperienza che si ripete ormai da diversi anni e che vede l’Istituto Pacioli diretto da Giuseppe Strada, protagonista di uno scambio culturale e di metodologia didattica, presso la S. Pio Secondary School, una scuola privata che può essere considerata come un nostro liceo scientifico, nell’ambito di un progetto partito nel 2009, grazie alla collaborazione con la Missione del settantaduenne di origini toscane Padre Fabiano Cutini, che quest’anno si è arricchita di qualcosa di particolare: la partecipazione non solo dei prof dell’Istituto di via delle Grazie, ma anche di alcuni studenti.
EDUCAZIONE ALLA PACE
“Sì – ci dice Marina Cicognini, docente referente del progetto “Per una educazione alla cultura della legalità e del rispetto dei diritti umani”, già inserito in passato nell’ambito delle iniziative di Educazione alla Pace – questo è stato il primo anno, in cui io non ho partecipato al viaggio, ma ci sono andati due colleghi e soprattutto delle ragazze neodiplomate, grazie ad un finanziamento della Camera di Commercio di Cremona”.
IL FINANZIAMENTO
Infatti, l’ente camerale, attraverso l’Azienda Speciale Servimpresa, in un bando dello scorso marzo, per la “Promozione della cooperazione con le istituzioni scolastiche e universitarie per il potenziamento dell’alternanza nei contesti internazionali e dell’orientamento nei settori tecnico-scientifici”, intendeva favorire la realizzazione di esperienze formative in contesti lavorativi internazionali, mettendo a disposizione borse di studio rivolte a giovani studenti, per programmi di tirocinio/stage. Il Pacioli ha partecipato al bando, presentando il progetto “IRS Internazionalizzazione responsabilità e sviluppo” che ha ottenendo il finanziamento.
LA SENSIBILIZZAZIONE VERSO I TEMI DELL’ISTRUZIONE IN TANZANIA
“Il lavoro che portiamo avanti a scuola – aggiunge la prof.ssa Cicognini – si orienta verso la sensibilizzazione rispetto alle tematiche dell’istruzione in questi paesi, anche procedendo a raccolte di fondi tra i ragazzi, mentre chi si reca a Kibaigwa, si impegna ad esempio nei laboratori di informatica, sistemando le macchine, tenuto conto che internet non c’è, ma si naviga con le chiavette a velocità ridotta. Una realtà completamente diversa che – conclude la prof – quando la lasci, ti accorgi che umanamente hai ricevuto, più di quanto ha portato tu”
LA RAPPRESENTANZA DEL PACIOLI
Con l’assistenza del Tutor prof. Omar Cominelli e della prof.ssa Simona Finocchiaro, sono partite per Kibaigwa le ragazze: Chiara Ghigorno del Corso Ragionieri Programmatori, Lucrezia Piloni e Ilaria Meroni del Corso Corrispondenti in Lingue Estere, le quali hanno completato la maturità ai primi di luglio.
L’ESPERIENZA DI CHIARA
Lo stress da esami di maturità ancora è ben presente nella mente, ma Chiara, Ilaria e Lucrezia, hanno voluto vivere questa esperienza: “Il finanziamento della Camera di Commercio è stato inaspettato – racconta Chiara – ma noi abbiamo colto con entusiasmo questa opportunità, partire da una realtà di ricchezza e di svago come la nostra, per andare in un mondo completamente diverso, dove lo scorrere del tempo è molto lento e si assapora ogni attimo”.
Che cosa ti rimane di questo progetto?
“Il sorriso delle persone, il modo come ti salutano, la voglia di condividere tutto, rispetto al clima che si respira da noi, più freddo”.
Al di là della lontananza dalla famiglia, che cosa ti è mancato di più in queste settimane?
“Mi è mancata la famiglia, per il resto, quello che mi è mancato di meno è stato Internet, per due settimane ho chiuso i contatti con il mondo virtuale e mi sono immedesimata con le problematiche di quelle popolazioni”.
Tornerai in futuro?
“È un viaggio che mi ha segnato molto interiormente, ovviamente in positivo, al momento della partenza ho detto, io devo tornare qui”.
Intanto per Chiara che invita tutti i ragazzi che ne hanno la possibilità di partecipare a queste iniziative, “però occorre avere spirito di adattamento”, ora l’attenzione è rivolta all’università ed anche in questo le idee sono molto chiare: “Economia e management a Brescia e poi un Master all’estero”.
L’ATTIVITÀ IN TANZANIA
“Siamo partiti il 13 luglio e dopo ben 35 ore di viaggio siamo giunti alla Missione di Padre Fabiano – dice il prof Cominelli, poco dopo il sui rientro in Italia nella giornata di venerdì 27 luglio – e la nostra attività si è articolata in due gruppi, la collaborazione per quanto riguarda la lingua inglese con l’organizzazione delle lezioni alternative rispetto alle classiche lezioni frontali, curate dalla collega Finocchiaro e dalle due ragazze Lucrezia e Ilaria, partendo ad esempio dall’analisi dei testi di alcune canzoni”.
La parte relativa ai laboratori di Informatica è stata curata invece dallo stesso prof. Cominelli e dalla giovane Chiara Ghigorno, i quali si sono occupati di sviluppare la rete Lan e Wi Fi, oltre che tenere delle lezioni su particolari programmi come ad esempio Access.
LA GIORNATA A KIBAIGWA
L’impegno quotidiano si è concretizzato in una presenza nelle classi dalle 8 alle 12,15, anche se quest’anno c’è stata qualche difficoltà in più per gli informatici, a causa dell’assenza di corrente elettrica che si è protratta per due giorni consecutivi, nei quali il prof Cominelli e Chiara hanno partecipato nonostante la lingua principale sia lo swahili, le lezioni si tengono in inglese), ad alcune lezioni in aula dai temi particolari: “Abbiamo partecipato a lezioni su colonizzazione e globalizzazione e curiosamente – commenta il prof – in aula c’eravamo noi, se vogliamo, a rappresentare i colonizzatori dal vivo, con tanto di iPhone”.
IL CONCETTO DEL TEMPO
“Quando si vivono queste esperienze, poi l’auspicio è quello di poter ritornare, perché ti consentono di rivedere tutti i nostri criteri e metri di valutazione, a partire dal concetto del tempo, del mondo, delle risorse, del cibo – dice Cominelli – portandoti a riflettere molto, facendo il paragone con la nostra società. È stato un grande piacere partecipare, e compatibilmente con gli impegni famigliari spero di tornare”.
LA PREPARAZIONE
Ragazzi e prof si sono preparati nel corso dell’anno e sapevano anche attraverso le foto scattate dai loro colleghi negli anni precedenti (sul sito www.pacioli.net, alla sezione progetti/educazione alla pace, è possibile consultare il diario di viaggio del progetto Tanzania), dove andavano a trascorrere questi giorni, tuttavia il prof. Cominelli racconta con piacere che nella Missione di Padre Fabiano, ci sono stati importanti cambiamenti a distanza di un anno, ed ora in tutte le classi ci sono i banchi.
COSA HA PORTATO IL PACIOLI
Circa 800 euro di libri di inglese, donati alla Scuola Primaria, acquistati in Tanzania proprio per favorire l’economia e le risorse del posto: “Nella scuola i libri non esistono e tutto va dettato e scritto dai ragazzi – dice il prof. – riuscire a portare loro dei testi è una cosa molto gradita”.
Oltre a questo, dal Pacioli sono arrivati due portatili e materiale di diversa natura per la Missione; il tutto, con il contributo dei fondi raccolti nel corso dell’anno dagli studenti del Pacioli.
STRADA: “ESPERIENZA CHE LASCIA IL SEGNO”
Da parte sua il dirigente scolastico Giuseppe Strada, ricorda come il progetto sia partito 5 anni fa attraverso una collaborazione con la Caritas Diocesana che continua ancora, e grazie “a questo straordinario padre Fabiano Cutini”.
Per il dirigente scolastico “si tratta di un’esperienza che lascia il segno, perché si riceve molto dal punto di vista umano e consiglio di farla, perche consente di crescere, sia dal punto di vista professionale che umano”.
Non nasconde qualche problema economico, lo storico preside del Pacioli, perché “i nostri fondi si stanno esaurendo”, ma nello stesso tempo, conferma la volontà di proseguire anche in futuro con questo progetto.
Ilario Grazioso
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