“La ragazza del Piper”
al San Domenico
successo per il mito Patty Pravo
Una platea di volti curiosi e ventagli impazziti riunita per incontrare la “Ragazza del Piper”. Che si tratti di nostalgia da pantaloni a zampa d’elefante o semplice curiosità voyeur poco importa, il mito di Nicoletta Strambelli, in arte Patty Pravo, si riconferma anche in un’afosa serata cremasca. Il pubblico riunito al San Domenico non si è lasciato scoraggiare né dal caldo né dalla semifinale Italia-Germania; i tifosi più incalliti se la cavano grazie alla tecnologia, con un occhio al palco e uno al cellulare in attesa di aggiornamenti sulla partita.
Qualche reef di chitarra elettrica ed eccola comparire sul palco, bionda, magrissima, algida. La sua è un’irruenza elegante, come la voce dura e insolita che negli anni d’oro della musica italiana ha fatto discutere critici e puristi del bel canto prima di consacrarla a icona generazionale per oltre quarant’anni di carriera artistica.
La scaletta si snoda tra grandi successi e collaborazioni con nomi come Vasco Rossi e Giuliano Sangiorgi, non manca un rapido e compiaciuto accenno alla prossima collaborazione musicale nel film “Com’è bello far l’amore”; “Mi toccherà fare l’attrice – si schermisce – E pensare che non ho mai voluto, ci si alza troppo presto la mattina!”
Un paio di fuseaux neri attillati e una camicetta in stile garçonne fasciano il corpo magrissimo. Dai polsini bianchi s’intravedono due vistose fasciature: “Tunnel carpale, tutti e due per la precisione” spiega lei; è una Patty Pravo che ama prendersi in giro anche quando le mancano le parole o il respiro, o quando si china vistosamente sul gobbo da palcoscenico con la fronte corrucciata per leggere le indicazioni di regia. Un’autoironia bonaria, consapevole dell’incedere degli anni in parte mascherati dal bisturi ma mai rinnegati dall’artista, che con la scioltezza di sempre passa da successi come “E dimmi che non vuoi morire” a “Pensiero stupendo”, affondando mente e corpo nelle note di un ricordo che non sbiadisce e non risparmia applausi ed emozioni per il pubblico in sala.
l.g.
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