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Pergo, i tifosi:
“Altre squadre iscritte
anche con più debiti”

La speranze è una: che qualcuno stia alla finestra a guardare cosa succederà al Pergo nelle prossime settimane per poi farsi avanti. Questo sta nel cuore della tifoseria gialloblu che nella serata di martedì si è riunita, ma che non cambia la sua posizione e la sua idea rispetto a quanto già comunicato: un appello a nuovi e vecchi sostenitori per mantenere il Pergo nella categoria attuale. Niente piani B, nessuna rifondazione della squadra se non dopo aver percorso tutte le strade possibili ed aver bussato a tutte le porte. Nulla di nuovo quindi se non fosse che alla tifoseria non è piaciuta la presa di posizione del presidente onorario Massimiliano Aschedamini che vede nel cosiddetto piano B l’unica via d’uscita.
Il punto della situazione per i cannibali è presto fatto: “La squadra che a novembre compirà ottant’anni, ha debiti per due milioni di euro, una fideiussioni di 600mila euro e contratti in essere per 1,4 milioni». Una situazione che secondo i tifoni non è peggiore di quella della Triestina, del Piacenza e del Savona dello scorso anno, che però sono state iscritte comunque tra i professionisti”.  Quindi che fare? Mettere in atto il piano A cioè far portare i libri in tribunale a Briganti, iscrivere la società con i debiti come fanno gli altri, far rinnovare la fideiussione a Bucci, trovare qualche sponsor che raccolga 500 mila euro, ridurre, solo per quest’anno, il settore giovanile, convincere i giocatori a ridursi l’ingaggio oppure a cercare una nuova squadra e sperare di salvarsi ai playoff. Oppure fallire durante la stagione, andare all’asta e ripartire a gennaio senza debiti sperando di trovare, dicono, un presidente con la P maiuscola. Sì, perché il piano B cioè fondare una nuova società sperando nella possibilità remota di restare in B, con l’obbligo di avere anche la categoria Under, porterebbe comunque ad una spesa di un milione di euro o più, ma porterebbe la squadra in una categoria minore. In pratica: spese elevate ma nessun contributo. Questo il punto della situazione secondo la tifoseria della Curva Sud, che ora attende gli eventi “sperando che non si facciano le cose senza rifletterci bene e solo per mantenere agli occhi della città una visibilità che consentirà nel prossimo futuro di ottenere favori per i propri business. In cambio dei favori e degli appalti: una misera Eccellenza”.

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