Cronaca

Crema recupera un angolo di storia
riaperto il sottoportico in via Matteotti
gara di solidarietà tra associazioni e privati

Il sottoportico “Sòta al Signùr” torna a respirare. Si tratta del piccolo passaggio che collega piazza Istria e Dalmazia e via Matteotti in corrispondenza di piazza Aldo Moro, un vicolo per lungo tempo rimasto un angolo buio, non frequentato e annerito dal tempo, fino a diventare una sorta di magazzino per i locali adiacenti. Proprio Marco Pistone, il proprietario del café Barcellona, ha riscoperto una traccia del prezioso soffitto dipinto e ha dato il via ad una gara di solidarietà tra privati e associazioni del territorio, terminata con il restauro del sottoportico oggi riaperto alla città.

RINASCITA DI UN ANGOLO DIMENTICATO

Il recupero del sottoportico è stato seguito dagli architetti Santina Caizzi, Carlo Schira e dal restauratore Daniele Calvi, che si è occupato di ripulire la copertura lignea del soffitto, perfettamente conservata. L’intervento di ristrutturazione è durato sette mesi con una spesa complessiva di circa 25 mila euro sostenuta dal proprietario, da numerose associazioni cremasche e dal Sistema Commercio e Impresa di Asvicom: “Siamo orgogliosi di esser rimasti a fianco dei nostri imprenditori e soprattutto dei commercianti del centro – dichiara il presidente dell’associazione Berlino Tazza; presente anche il presidente della Provincia Massimiliano Salini che aggiunge: “Nonostante le difficoltà decidono di impegnarsi al massimo per sostenere l’attività,e in questo caso restituire alla città uno scorcio di grande bellezza”.

“Sòta al Signùr”

Il “sottoportego”, per dirlo alla veneta, risale al 1400 e rappresenta una rara testimonianza di arte popolare, un “monumento-documento” caratterizzato da uno stile prettamente veneto. Proprio sotto il governo della Serenissima si era tenuto il primo restauro dello spazio, che da portico di una piccola bottega medievale era diventato un passaggio tra un “campo”, l’attuale piazza Istria e Dalmazia, e l’odierna “calle” di via Matteotti. Interessanti anche le delicate scene figurative pra perfettamente visibili sulla copertura in assi di legno che rivesta il soffitto: si tratta di immagini d’ispirazione sacra caratterizzate un’iconografia raffinata, che presto diverrà oggetto di studio artistico.

l.g.

 

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– Foto di Giulio Giordano –

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