Cronaca

Impianto chimico-fisico, la protesta
dei residenti di via Colombo
pronta ad estendersi
ad altri quartieri della città
Il 4 maggio incontro con Scs Gestioni

La protesta dei residenti di via Colombo è pronta ad allargarsi agli altri quartieri della città. A sottolinearlo sono gli stessi abitanti della zona, che con il loro presidio hanno raccolto oltre cento firme in pochissime ore e adesso puntano ad ottenere un incontro con il presidente di Scs Gestioni Bruno Garatti, il direttore generale dell’azienda Primo Podestà, gli esponenti dell’amministrazione uscente e i candidati sindaco. Al centro del tavolo di lavoro in programma il prossimo 4 maggio alle 18, suggerito proprio da Agazzi, Bonaldi e Torazzi, tre dei candidati sindaco che si sfideranno nella competizione elettorale alle porte, dovrà essere posta la documentazione che attesta gli accordi presi per la realizzazione dell’impianto chimico-fisico.

“Il problema – spiegano i residenti di via Colombo -, non è solo nostro ma anche di altri quartieri”.

“Via Colombo – è il monito lanciato – è il punto d’arrivo, ma le autobotti che trasporteranno prodotti chimici attraverseranno diverse strade cittadine a seconda della loro provenienza ed eventuali incidenti sul percorso si potrebbero ripercuotere su tutta la città”. Il progetto di riqualificazione di via Colombo è stato presentato dal Podestà all’ufficio tecnico del Comune alcuni giorni fa. I residenti avvertono che non intendono accontentarsi “degli zuccherini” e ribadiscono che l’impianto dovrà partire solo dopo la realizzazione della bretella.

“Questo problema aggrava ulteriormente la situazione di via Colombo peraltro già interessata dal traffico smodato transitante nella via, dovuto al passaggio a forte velocità dei mezzi dell’SCS che senza cura perdono il contenuto dai loro cassoni,  facendolo letteralmente “volare” nei giardini privati o lungo il ciglio della strada ed il deposito degli autobus che, incuranti di essere inseriti in un tessuto residenziale, con le prime case a 20 metri da loro, tengono accesi in contemporanea più mezzi per diverso tempo prima di partire, creando una nube di gas di scarico che rende l’aria irrespirabile. E pensare che siamo all’interno del Parco Serio”.

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