Cronaca

Rapina alla Banca dell’Adda di Spino,
arrestati a Milano dai Carabinieri
i due componenti della banda

I Carabinieri della Compagnia di Crema hanno arrestato i due presunti rapinatori entrati in azione, armati di taglierino, nella filiale di Spino d’Adda della Banca dell’Adda e del Cremasco lo scorso 12 ottobre. Si tratterebbe di Massimiliano P., pregiudicato calabrese di 35 anni, e Pierdani V., 25 anni, commesso di un catering che avrebbe approfittato di una pausa dal lavoro per rapinare la banca. Entrambi sono stati catturati a Milano dai militari coordinati dal capitano Antonio Savino. Ad incastrarli le indagini dei carabinieri di Pandino e del Nucleo Operativo che hanno potuto avvalersi anche di alcuni riscontri scientifici prodotti dalle analisi del Ris di Parma.

AGGIORNAMENTO

Rapina aggravata, minacce e lesioni. È questo il quadro delle contestazioni a carico dei due pregiudicati arrestati lunedì dai carabinieri del Nucleo Operativo e della stazione di Pandino. Massimiliano P. e Pierdani V. sono stati incastrati al termine di una laboriosa indagine partita proprio pochi istanti dopo la rapina alla Banca dell’Adda. A ricostruire le fasi dell’operazione è stato il comandante della Compagnia di Crema, Savino.

RAPINA

Il 12 ottobre il primo ad entrare nell’istituto di credito fu il più giovane dei rapinatori. Jeans, giubbotto, e volto scoperto Pierdani V., milanese, incurante del servizio di videosorveglianza si è diretto verso uno degli impiegati chiedendo di poter aprire un conto corrente. Il dipendente allo sportello lo ha allora accompagnato dal funzionario. A quel punto è entrato in scena anche il complice e in pochi istanti i due hanno manifestato le loro reali intenzioni immobilizzando i dipendenti (le mani sono state legate con delle fasce di plastica) e rinchiudendoli con alcuni clienti nel bagno dopo averli minacciati con un taglierino. L’obiettivo era la cassaforte, ma i rapinatori hanno dovuto desistere non potendo accedere ai codici. Prima di fuggire, però, si sono impossessati di una busta, poi abbandonata, contenente poco più di 700 euro.

REPERTI AL RIS

Proprio su quella busta il munuzioso lavoro dei militari ha permesso di isolare un’impronta inviata al laboratorio analisi del Ris. Impronta riconducibile a Massimiliano P., pregiudicato per reati connessi al mondo degli stupefacenti. Stringendo il campo attorno all’uomo di origine calabrese e visionando attentamente le immagini catturate dal sistema di sorveglianza della banca, i carabinieri hanno individuato anche l’altro autore del colpo. Entrambi sono stati poi riconosciuti da vittime e testimoni.

CATTURA

La cattura è avvenuta a Milano. Massimiliano P. è stato fermato dai carabinieri dopo essersi recato al commissariato milanese di Porta Romana dove era atteso per espletare la formalità dell’obbligo di firma cui è soggetto; Pierdani V. è stato invece intercettato alla fine del turno di lavoro. I due si trovano rinchiusi nel carcere di Cremona in attesa delle decisioni del Gip

 

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