Rapina in tabaccheria sventata grazie
alla collaborazione della gente di Postino
Sono milanesi i tre uomini
catturati dai carabinieri
La professionalità dei carabinieri, il coraggio del tabaccaio aggredito, la mobilitazione di alcuni abitanti di Postino. Così le forze dell’ordine sono riuscite a dare scacco ai tre rapinatori che mercoledì sera, intorno alle 19,35, hanno fatto irruzione nell’esercizio commerciale di via Vittorio Emanuele, sequestrando per pochi minuti il tabaccaio e un suo cliente. I particolari dell’operazione sono stati resi noti dal comandante della compagnia di Crema, il capitano Antonio Savino.
SOGGETTI GIA’ NOTI
Sulla pericolosità del terzetto gli investigatori non hanno dubbi. Sebbene a Postino abbiano agito senza ricorrere all’uso delle armi, nei loro curricula sono presenti altri episodi di violenze ed aggressioni, con un precedente per rapina a mano armata che grava sulle spalle di uno di loro.
GLI ARRESTATI
I tre arrestati sono i fratelli Gionata e Paolo L., rispettivamente 31 e 35 anni, e Massimiliano M., 29 anni, tutti residenti a Pioltello e operai edili in questo momento privi di lavoro. Il bltiz è durato pochi istanti. Il primo ad irrompere nella tabacchieria è il più giovane, che si avventa deciso sul 36enne tabaccaio. Questi, seppure colto di sorpresa, reagisce e nella colluttazione riesce a spintonare il rapinatore contro la parete, all’altezza di un interruttore. Proprio quel ripetuto accendersi e spegnersi della luce che dura diversi secondi insospettisce una donna che, a pochi metri dal luogo della rapina, sta attendendo l’autobus. È lei la prima ad accorgersi di quanto sta accadendo, mentre il resto della banda entra nella tabaccheria e costringe con la forza l’unico cliente presente, intento a giocare alle slot machine, nel retrobottega dove viene segregato anche il commerciante.
IL BOTTINO
I tre a colpo sicuro si dirigono verso un armadio metallico dove sono nascosti i 1600 euro, frutto dell’incasso della giornata e poi fuggono precipitosamente, in quanto le urla della donna hanno già richiamato alcuni avventori del vicino bar. I rapinatori uscendo dalla tabaccheria si trovano la strada sbarrata e non riescono a raggiungere l’auto parcheggiata per la fuga, una Opel Corsa. Così se ne vanno in direzione di Lodi a piedi, lungo strade di campagna.
L’INSEGUIMENTO
In pochi istanti arrivano in forze i carabinieri del Radiomobile e della stazione di Pandino. È proprio il comandante di questa stazione che visiona sul posto le immagini della telecamera di sorveglianza e comunica ai colleghi, che già hanno iniziato la caccia all’uomo, indizi importanti sull’abbigliamento dei fuggitivi. Prima delle 20 uno dei rapinatori è già nella rete dei militari, che lo arrestano mentre cerca di raggiungere un’abitazione presa in affitto a Crespiatica. Gli altri vengono intercettati quando sono ancora in campagna. Addosso ad uno di loro i carabinieri recuperano il denaro della rapina. Sbrigate le formalità di rito, i tre vengono trasferiti nella casa circondariale di Lodi.
COLLABORAZIONE FONDAMENTALE
“Mai come in questo caso – ha spiegato il capitano Savino -, la collaborazione della cittadinaza è risultata indispensabile per arrivare velocemente alla cattura dei responsabili della rapina”.
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