Politica

La società del teleriscaldamento non versa
250mila euro al Comune:
incontro Bruttomesso-Tomaselli
Scintille fra Pd e Pdl

Duecentocinquantamila euro di Cosap, il canone dovuto per l’occupazione del suolo pubblico, non ancora versati al Comune e la società del teleriscaldamento (Scca) finisce di nuovo al centro della polemica politica. Da una parte il centrosinistra, con il Partito Democratico in testa, che ha presentato un’interrogazione firmata da Stefania Bonaldi dove si chiede al sindaco di fare chiarezza sulla vicenda. Dall’altra il Popolo della Libertà, che getta acqua sul fuoco e nello stesso tempo sposta l’attenzione sui guasti ereditati dalla precedente amministrazione.

VERTICE BRUTTOMESSO-TOMASELLI

A sollevare la questione è il sindaco Bruno Bruttomesso, che, alle prese con un bilancio difficile da far quadrare (la giunta tornerà a discutere l’argomento mercoledì pomeriggio), vorrebbe incassare quei 250 mila euro di Cosap dovuti da Scca alle casse comunali. Il sindaco in mattinata ha fissato un appuntamento con il presidente della società che si occupa di teleriscaldamento, Giuseppe Tomaselli. Al centro dell’incontro che si svolgerà mercoledì, una veloce indagine sulle ragioni che hanno portato al ritardo nel pagamento e la definizione di un piano di rientro rateizzato.

L’INTERROGAZIONE DEL PARTITO DEMOCRATICO

La questione non è passata inosservata fra i banchi delle minoranze, che da tempo incalzano l’amministrazione sul tema teleriscaldamento. “Negli ultimi esercizi – scrive Bonaldi nell’interrogazione – sono pervenute da Scca notizie assolutamente frammentarie; due richieste di informazioni e chiarimenti indirizzate al Sindaco di Crema nel settembre e nel novembre del 2010 dal Gruppo Consiliare del Pd hanno avuto la prima risposte assolutamente evasive e la seconda nessuna risposta. La situazione è aggravata dalla circostanza che l’ultimo bilancio disponibile della Scca, riferito all’esercizio 2010, chiude con un disavanzo di 402mila euro. Siamo di fronte ad una sostanziale ed allarmante mancanza di chiarezza sul progetto, specie dal punto di vista delle previsioni economiche e delle esigenze di capitalizzazione della società medesima, elementi che hanno ripercussioni assolutamente negative sull’andamento, economico e di immagine, del progetto medesimo”. Nell’interrogazione Bonaldi chiede al Sindaco di rendere conto del numero dei contratti effettivamente conclusi dalla Società Cremasca Calore, del piano di marketing alla base della commercializzazione del prodotto e delle politiche tariffarie praticate all’utenza. “Ci interessa sapere – conclude la candidata sindaco – a quanto ammonta in precisione il debito di Scca nei confronti del Comune di Crema e se il Comune intenda accogliere la richiesta di rateizzazione dello stesso e con quale modalità. Infine dobbiamo capire se corrisponde al vero l’esigenza di ricapitalizzazione della Società Cremasca Calore srl  e, in tal caso, se, come socio di maggioranza, sarà la Scs Servizi Locali a dover intervenire nella ricapitalizzazione della società e quindi, a cascata, la società S.C.R.P”.

PDL, CONTRODOSSIER: NEL MIRINO AMMINISTRATORI DI CENTROSINISTRA

Sull’opportunità di rateizzare la somma imputata ad Scca quale canone per l’occupazione del suolo pubblico non ha dubbi il Pdl. “Non si capisce – spiegano il coordinatore del partito Enzo Bettinelli e il responsabile enti locali, Simone Beretta -, perché altri possano rateizzare con il Comune e non lo possa fare Scca, una società partecipata indirettamente dal Comune stesso e momentaneamente carente dell’equity a suo tempo garantita dai soci”. Per la principale forza di centrodestra alla guida della città, il caso sarebbe stato creato ad arte “da una Sinistra in campagna elettorale” che “non sa a quale santo aggrapparsi per rimontare una china che solo per responsabilità dei soliti dissidenti del centrodestra la riporterebbe al potere a creare i soliti debiti di sempre”. Debiti che il Pdl elenca all’interno dell’articolato comunicato stampa: quasi 60 milioni di euro lasciati in eredità nel bilancio comunale, un mutuo, contratto in era Ceravolo, per nuovi  impianti sportivi totalmente disatteso nei suoi obiettivi, sia legali che amministrativi, 900mila euro, conseguenti, sanati dai consiglieri comunali senza una parola di esecrazione per questo modo di comportarsi amministrativamente. “Dovrebbero anche spiegare – incalzano Bettinelli e Beretta – come mai sono così solerti nel segnalare che questi presunti 250.000 euro sono indispensabili al bilancio, ma preferiscono dimenticare che a causa dei 3 milioni di euro di vergognoso debito APIC, il comune di Crema è costretto a tenere  immobilizzati a riserva ben 350.000 euro in attesa di essere chiamati a rispondere di errori amministrativi e strategici altrui”. “E’ quasi pronto un nostro dossier – concludono i leader locali del Pdl -, per le loro molteplici negligenze compresi patti parasociali relativi proprio al Teleriscaldamento e firmati da qualcuno dei loro”.

 

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