Lo spettro della chiusura sull’Arespan
Indicazione emersa nell’incontro odierno
La richiesta: cassa e mobilità per 64
– foto di repertorio di una manifestazione sindacale del comparto edile
Duro colpo per il mondo del lavoro cremasco: alla fine l’Arespan Brocca di Agnadello molto probabilmente chiuderà i battenti. Un anno di cassa integrazione straordinaria e un accordo, già preso in mattinata, per definire poi la mobilità. Chiara la motivazione della richiesta dell’ammortizzatore sociale che sarà discussa all’ufficio regionale il prossimo 19 dicembre: cassa integrazione straordinaria per cessazione dell’attività. Almeno questa è l’indicazione uscita dall’incontro di stamane. Così l’impresa con sede a Mombercelli in provincia di Asti, pare decisa a dar corso alle sue intenzioni nonostante i sindacati: Cesare Pavesi della Fillea Cgil e Enrico Guaragna della Filca Cisl, la Provincia di Cremona, rappresentata dall’assessore al Lavoro e Formazione, Paola Orini e l’amministrazione comunale con il sindaco Marco Belli, abbiano fatto di tutto per cercare una soluzione che potesse dare continuità all’azienda. Sono 64 i dipendenti, per lo più donne, che tra un anno dovranno cercare un’altra occupazione e che presumibilmente saranno in questo periodo inseriti nei percorsi di riqualificazione e formazione che saranno organizzati in collaborazione con la Provincia di Cremona.
PAGAMENTI ARRETRATI
Definiti anche gli step per i pagamenti degli arretrati. In arrivo in questi giorni il 55% dello stipendio di ottobre, il cui pagamento dovrebbe essere avvenuto proprio oggi. Entro il 21 dicembre sarà poi pagata la prima metà della tredicesima, mentre il restante 50% dovrebbe arrivare entro il 18 di gennaio. Infine tra il primo e il 29 febbraio prossimo saranno pagati i mesi di novembre e dicembre.
UNA LUNGA STORIA
È destinata a finire così, sotto i colpi della crisi, la storia di una ditta definita impresa paese, dove ad Agnadello hanno negli anni trovato occupazione generazioni di cittadini, che per difendere il loro posto di lavoro hanno per oltre un mese, incuranti del freddo e delle nebbie novembrine, presidiato i cancelli dell’azienda. Domani l’assemblea con tutti i dipendenti ai quali verrà illustrato il percorso definito stamattina da sindacati, Rsu e consulenti dell’azienda piemontese.