Economia

Koch, sette potenziali acquirenti
Interessata anche azienda americana

I nomi delle aziende interessate all’acquisizione del sito produttivo della Koch di Bagnolo Cremasco, che produce scambiatori di calore, non sono stati svelati, ma la buona notizia è che le manifestazioni di interesse sono passate da 5 a 7,  di cui 6 aziende italiane ed una americana. E’ ciò che è emerso dall’incontro tra i vertici aziendali della Koch e le organizzazioni sindacali, avvenuto questa mattina nella sede dello stabilimento, a cui è seguita l’assemblea sindacale con i lavoratori. L’azienda americana interessata, oltre ad avere già visitato la Koch di Bagnolo, ha reperito tutte le informazioni necessarie all’acquisto, mentre quelle italiane, complice le ferie agostane, hanno chiesto piu’ tempo e sono in fase di valutazione. Nessuna risposta è invece stata data dalla multinazionale americana per quanto riguarda l’incentivo all’esodo richiesto dai dipendenti; la procedura di mobilità prosegue e si è alla ricerca di un accordo. L’amministratore  delegato della Koch Heat Transfer, Giovanni Chisari,  ha rimandato al prossimo incontro, previsto il 4 settembre, una risposta definitiva  sull’argomento. Nel frattempo il tavolo sindacale, conseguentemente la procedura di mobilità, è stato congelato per 10 giorni. I 75 giorni canonici prima di arrivare ai licenziamenti sono diventati 85. In attesa di definire  meglio le posizioni dei probabili acquirenti e di svelare i nomi, il sindacato chiede di stringere i tempi della trattativa al fine di trovare un accordo che metta in sicurezza i lavoratori  e che garantisca l’incentivo all’ esodo richiesto, qualora si arrivasse ai licenziamenti. Se al prossimo incontro, il 4 settembre, l’azienda non darà loro risposte, i lavoratori della Koch potrebbero fermare la produzione, incrociare le braccia  e non terminare le commesse promesse e volute dal’azienda.

Sabrina Grilli

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