Politica

Nessuno vuole gestire
il centro natatorio di Crema

CREMA – Asta deserta e nessuno che vuole gestire il centro natatorio, dopo che tre aziende avevano manifestato il loro interesse ma che quando hanno preso visione del bando hanno ritenuto di non aderirvi. La conclusione ha spiazzato il comune e Scrp, che ha studiato ed emesso il bando. Il comune ha incaricato Scs servizi locali di prendersi cura del centro natatorio. In contemporanea Scrp dovrà studiare un altro bando che risulti più appetibile a eventuali aziende che intendano gestire l’impianto. Ma la cosa certa è che per questa stagione l’impianto resterà in carico al comune che dovrà lambiccarsi per ottener una gestione in attivo, visto che già il bilancio comunale appena approvato parla di un buco di 2.8 milioni. Naturalmente le opposizioni hanno attaccato la giunta per il flop che non hanno mancato di sottolineare. Ecco il commento di Laura Zaninelli, esponente di Ncd.

Dispiace dover dire “l’avevamo detto” ma purtroppo è vero: come si sa, il bando di gara per l’affidamento della piscina a privati è andato deserto! Sono stati introdotti tali e tanti vincoli “capestro”, che avevamo paventato il  rischio che nessuno rispondesse per la insostenibilità economica delle condizioni. E se qualcuno si fosse assunto il rischio iniziale, non si poteva  neppure esser certi del mantenimento nel tempo delle condizioni imposte. L’esperienza di gare vinte col massimo ribasso e/o condizioni impossibili, seguite da fallimenti, avrebbe dovuto insegnare qualcosa! I vincoli imposti non erano solo sui dipendenti, per i quali tutti abbiamo espresso la preoccupazione che venissero tutelati dopo esser stati scaricati dall’allora giunta di centrosinistra come dipendenti comunali.
Dai banchi dell’Ncd e di FI, avevamo evidenziato quanto potessero pesare l’alta fideiussione e gli investimenti per interventi non differibili, oltre che l’ipotesi che persino i mutui o loro parte potessero esser presi in carico dal privato. A ciò si aggiungano i vincoli sulle tariffe, come se la piscina restasse in mano al comune, con l’ipotesi che l’unica tariffa libera rimanesse quella per le società di nuoto (che ora riescono a coprire solo il 40 % delle spese). Come pensavano che si reggesse economicamente la partita? Con qualche apertura serale per eventi, e comunque sempre in presenza di altre ingerenze gestionali da parte dell’ente locale? Hanno voluto seguire “Strade” tortuose nella costituzione delle partecipate ai tempi delle giunte di centrosinistra e continuano a percorrere le stesse “Strade” per mettere mano al mondo delle partecipate. Ma se ci si lamenta del quadro delle partecipate, non certo ascrivibile alla giunta di centrodestra come voglion far credere dimenticando o ignorando i vari passaggi, è opportuno seguire le stesse “vie”?
Cosa farà adesso il Comune con Scs? Per la prossima stagione, come risolverà la questione degli investimenti non differibili, dopo aver dichiarato invano ai consiglieri di Rifondazione, per convincerli a votare, che il comune non può più sostenere la spesa?
Avevamo  chiesto di esser coinvolti in modo costruttivo nel processo di definizione del bando, per tempo, in commissione, visto l’impatto oltre l’attuale giunta. Ma questi amministratori non sanno ascoltare e tanto meno vogliono coinvolgere. Ci saremmo aspettati almeno che il Sindaco si esprimesse per l’esito negativo anziché demandare il comunicato al suo consigliere “delegato” allo sport. Non siamo certo noi ideologicamente contro l’ipotesi di una completa revisione delle partecipate che porti ad una liberalizzazione dei servizi. Non condividiamo le modalità con cui il tentativo viene effettuato, continuando a imporre l’idea di un centralismo di indirizzo e controllo per avere i servizi!
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